Il fratello di Peppino Impastato scrive alla figlia di Matteo Messina Denaro: «Chiedi a tuo padre di pentirsi e liberati»

La lettera di Giovanni: «Dovrebbe farlo per tanti motivi, per tante persone. Ma anche per te»

Peppino Impastato è una vittima particolare della mafia. La sua casa era a 100 passi di distanza da quella di Zu’ Tano Badalamenti, direttore della “Commissione” di Cosa Nostra dal 1974 al 1978. Impastato gridava che “La mafia è una montagna di merda” dai microfoni di Radio Aut. Su ordine del boss venne assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale (si era candidato nella lista di Democrazia Proletaria). Oggi il fratello di Peppino, Giovanni, scrive una lettera a Lorenza Alagna, figlia del boss e di Franca. La stessa “Lorenza” che, secondo gli appunti di Matteo Messina Denaro, non voleva vedere il padre.


La lettera

«Posso capire i sentimenti contrastanti che vivono in te. Per un padre che forse non hai nemmeno conosciuto, ma che tanto ha condizionato la tua esistenza», dice Giovanni Impastato. «Voglio solo suggerirti di prendere coscienza che le scelte che tuo padre ha fatto nella vita sono inaccettabili. Significa avere un macigno sulle spalle, significa vivere a contatto con la morte e la violenza, significa non poter dare amore ai propri figli», aggiunge. Lorenza ha fatto sapere tramite un avvocato che non ha mai rinnegato il padre. «Tu hai un figlio e puoi capire di quanto amore abbia bisogno, di quanta speranza nel futuro. Sii sempre più cosciente che la vita vera è un’altra. È quella che consente ad una figlia come te di poter abbracciare il padre. È quella di chi non deve avere o provocare paura», gli dice il fratello Peppino.


L’esortazione

Infine, l’esortazione: «Emancipati e riscattati da questa storia, consapevole che forse mai potrai cancellare tutto quanto. Non significa non amare il padre, significa renderti libera da qualcosa di cui tu sei innocente, ma che sarai costretta a portare con te come un peso enorme. Se deciderai di restargli accanto, mi auguro che la tua vicinanza e la tua determinazione possano spingere tuo padre a pentirsi di quello che ha fatto. Dovrebbe farlo per tanti motivi, per tante persone. Ma anche per te».

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