Angela Brandi, l’autopsia sulla 24enne morta dopo la dimissione dall’ospedale di Pozzuoli: «Shock emorragico polmonare»

Lo scorso 24 gennaio la giovane si era recata al pronto soccorso con epistassi. Dimessa dai medici, dopo poche ore è tornata in preda a una crisi

Ricoverata, dimessa e poi morta. Ad uccidere Angela Brandi, 24 anni, sarebbe stato uno shock emorragico polmonare: una perdita di sangue che ha ostruito le vie aeree fino a farla soffocare. A definire la causa del decesso è stato l’esame autoptico effettuato lo scorso 28 gennaio. Deceduta all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli, la giovane in preda a una crisi era tornata nella struttura qualche ora dopo essere stata dimessa. La domanda alla quale i periti della Procura di Napoli e i consulenti nominati dall’avvocato Tommaso Pellegrino, legale della famiglia Brandi, ora dovranno rispondere è se la 24enne poteva essere salvata già nel primo accesso in ospedale. Nei prossimi giorni Pellegrino insieme alla famiglia valuterà anche l’eventualità di affiancare agli specialisti che si stanno occupando del caso anche un pnemuologo. «È presto per dire se ci sono o meno responsabilità», ha spiegato il difensore della famiglia Brandi ad Ansa. «È da valutare, per esempio, se un intervento chirurgico in occasione del primo accesso sarebbe potuto essere risolutivo. Ma, ripeto, sono informazioni che al momento non abbiamo, e comunque, prima di formulare qualsiasi ipotesi, è necessario avere a disposizione un quadro completo al momento mancante dell’esito di alcuni esami istologici eseguiti durante l’autopsia». Secondo quanto ricostruito dalla Asl Napoli 2 Nord Angela Brandi è arrivata nel pomeriggio del 24 gennaio scorso al pronto soccorso dell’ospedale di Pozzuoli, «presentando epistassi e fuoriuscita di sangue dal naso». In quell’occasione sarebbe quindi stata curata dallo specialista otorinolaringoiatra «per varici al setto nasale». Subito dopo le dimissioni. In serata la giovane è stata però colta da un malore mentre si trovava nella sua casa ed è stata nuovamente riportata in ospedale «dove è giunta in arresto cardiaco». Secondo quanto spiega ancora la Asl, «per i sanitari non è stato possibile scongiurare il decesso».


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