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L’esperimento di Vancouver contro le dipendenze: il possesso di droga non sarà più reato. «È un problema di salute, non penale»

31 Gennaio 2023 - 15:05 Antonio Di Noto
Nella regione canadese della Columbia Britannica scatta da oggi e per tre anni la depenalizzazione fino a 2,5 grammi di oppioidi, cocaina, ecstasy o metanfetamina

Da oggi, 31 gennaio, il possesso di droghe pesanti per uso personale non è più un reato nella Columbia Britannica. Vuol dire che i cittadini maggiorenni della più occidentale delle province canadesi, tra cui quelli di Vancouver, che verranno trovati in possesso di quantità inferiori ai 2,5 grammi di cocaina, eroina, morfina, ecstasy, fentanyl, e metanfetamina non verranno perseguiti penalmente. Grazie a una nuova legge, nella provincia, l’uso e il possesso di queste sostanze, pur rimanendo illegale, non costituisce più reato e non può essere punito con il carcere. Piuttosto, a chi ne fa uso verranno «offerte informazioni sui programmi sociali e sul trattamento da fare per disintossicarsi, se lo richiederà», ha spiegato la ministra della Salute mentale e delle Dipendenze Jennifer Whiteside. Invece, resterà illegale e punibile penalmente il traffico di droga, indipendentemente dalla quantità posseduta, ha puntualizzato Whiteside. La decisione è stata presa – ha continuato la ministra – dato che «siamo convinti che sia un problema di salute, non un problema penale: dobbiamo fare questo ulteriore passo per permettere di superare la vergogna e lo stigma». Anziché trattare le persone affette da queste dipendenze come dei criminali, quindi, la nuova politica le invita a cercare supporto per superare il problema.

Le morti per overdose

Si tratta di un esperimento della durata di tre anni che punta innanzitutto a ridurre le morti legate all’overdose da queste sostanze e poi a contenere i reati legati al possesso e le relative spese per il mantenimento dell’ordine pubblico e dei carcerati. Il Canada, infatti, ha dichiarato nel 2016 lo stato di emergenza sanitaria. I dati del 2022, citati dal Sole 24 Ore, parlano di 41,7 morti per overdose ogni 100 mila persone, ben superiori ai 28,3 degli Usa, spesso presi in considerazione quando si parla dell’abuso di oppiacei. I numeri sono da epidemia: negli ultimi due anni, a causa del Covid sono morte 5 mila persone, di overdose, invece, 4.400. Alcune aree dei distretti centrali di Vancouver sono state soprannominate Zombieland, per via della quantità di persone intossicate e prive di sensi che le frequentano.

Il successo del Portogallo

L’esperimento canadese ricalca quello del Portogallo, pioniere nella depenalizzazione delle sostanze stupefacenti, nel 2001. In quell’anno, nel Paese lusitano i morti per overdose erano stati 76. Dopo la depenalizzazione erano calati drasticamente fino ai 9 del 2005, per poi risalire negli ultimi anni: 55 nel 2021, 72 nel 2022. Una politica simile è stata adottata nel 2020 dallo Stato degli Usa dell’Oregon, che confina con la Columbia Britannica. Secondo il World Drug Report dell’Onu, il consumo di sostanze illecite nel 2020 è stato del 26% superiore a quello del 2010. La nuova politica sulle droghe pesanti arriva dopo la legalizzazione per uso personale e ricreativo della marijuana entrata in vigore nel 2018.

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