Il figlio che chiede 250 mila euro di danni al padre perché non lo vuole

Succede a Torino. Si parte con l’accertamento della paternità

Un uomo di 30 anni ha chiesto al padre 250 mila euro di danni perché il genitore non lo vuole. La storia la racconta oggi l’edizione torinese di Repubblica: l’avvocato Gino Domenico Arnone sta patrocinando una causa che vede contro padre e figlio. Il racconto parte dall’infanzia del 30 enne: il bimbo è nato dalla relazione dell’uomo con una donna durata circa due anni negli Anni Novanta. Il padre, che ha avuto poi figli da un’altra relazione, ha scelto di sparire dalle vite dei due. Quando il figlio ha di recente provato a chiamarlo, il padre ha detto ancora no. E allora lui si è rivolto all’avvocato. Che ha inviato una diffida al padre invitandolo a una soluzione bonaria e chiedendo la cifra di 250 mila euro per danni patrimoniali e morali. Ora l’uomo ha dieci giorni di tempo per rispondere. Altrimenti si andrà in giudizio. L’uomo, che è sempre stato benestante e ora è in pensione, aveva uno stipendio pari a 1700 euro mensili. In base a quanto stabilito nelle tabelle risarcitorie di altre sentenze ha chiesto quella cifra. Ora il primo step sarà una richiesta di accertamento giudiziale di paternità attraverso il test del Dna. Poi spetterà al giudice valutare il fondamento della richiesta di risarcimento.


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