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Anche Il Fatto Quotidiano “intercetta” i 4 Pd da Cospito: lui li obbligò ad andare dai mafiosi, Lai era già stato lì

02 Febbraio 2023 - 13:49 Fosca Bincher
La ricostruzione del quotidiano diretto da Marco Travaglio sulla visita in carcere all'anarchico dei dirigenti dem

Dopo le intercettazioni su Alfredo Cospito svelate da Giovanni Donzelli alla Camera dei deputati sollevando grandi polemiche politiche, Il Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio ricostruisce oggi altre frasi emerse dai colloqui in carcere di quello stesso giorno, il 12 gennaio 2023. E una riguarda proprio l’incontro dell’anarchico al 41 bis con la delegazione di parlamentari Pd guidata da Debora Serracchiani e di cui facevano parte anche il senatore Walter Verini, il parlamentare sardo Silvio Lai e l’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Secondo la ricostruzione del Fatto quotidiano quando la delegazione Pd è arrivata da lui, Cospito l’avrebbe fermata dicendo: «So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro», indicando le celle dei boss mafiosi Francesco Di Maio, Francesco Presta e Pietro Rampulla che erano nello stesso reparto dell’esponente anarchico. Secondo la ricostruzione del quotidiano diretto da Travaglio l’incontro della delegazione Pd con i tre mafiosi sarebbe in effetti avvenuta, anche se non è precisato se aderendo o meno alla richiesta di Cospito di vederli prima di lui. Verini ammette l’incontro con i tre mafiosi, ma nega di avere accettato il diktat dell’anarchico: «Non abbiamo mica obbedito a Cospito: l’avremmo fatto comunque anche se non ce l’avesse chiesto». Poi spiega a il Fatto di avere parlato ai mafiosi solo attraverso lo spioncino delle loro celle. Non era però la prima volta che quei parlamentari Pd erano entrati a Sassari nel braccio del 41 bis dove c’erano l’anarchico e i mafiosi. In un frammento del video del 12 gennaio all’uscita del carcere infatti il segretario regionale sardo e parlamentare del Pd Lai aveva spiegato ai giornalisti che glielo chiedevano: «Cospito? Sì, sono già venuto a visitarlo». Non ha svelato però quante volte e con chi e se anche in precedenti occasioni l’anarchico aveva imposto il colloquio con gli altri mafiosi compagni di prigionia dura.

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