Caso Cospito, Meloni rompe il silenzio: «È lo Stato sotto attacco, non il governo: non siamo noi ad alzare i toni» – Il video

La telefonata a sorpresa della premier a Stasera Italia sulle polemiche delle ultime ore sul caso Cospito

«Non è un tema politico, di destra o sinistra» quello sul caso Cospito e i sempre più frequenti attacchi da parte dei gruppi anarchici in solidarietà al 55enne detenuto a Opera sotto il 41 bis. Dopo ore di infuocate polemiche in Parlamento, con due big del governo in quota FdI come Donzelli e Delmastro sulla graticola, la premier Giorgia Meloni è intervenuta con una telefonata a Stasera Italia su Rete4, dove ha ribadito la sua posizione: «Vorrei fosse chiaro che la sfida non è al governo, la sfida è allo Stato e lo Stato ci riguarda tutti, non è un tema politico, di destra o di sinistra». E proprio sulla bagarre scatenata già ieri 31 gennaio dal coordinatore di FdI Donzelli e andata avanti oggi, durante l’informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio, Meloni difende a spada almeno chi fa parte dell’esecutivo, come il viceministro alla Giustizia: «Il governo non ha fatto altro che il suo lavoro, non alzando i toni».


Il richiamo della premier ai toni

Sulle accuse di ambiguità da parte dei dem a proposito degli attentati anarchici contro le ambasciate, la premier avrebbe saputo dell’intervento di Donzelli: «Ma figuratevi se faccio una cosa simile senza che Giorgia lo sappia», si era difeso lui stesso in privato secondo diversi retroscena. Quel che però non sarebbe andato giù alla premier sarebbero stati i toni usati dal suo coordinatore. «Giorgia ha capito che siamo al governo – è la linea di chi in FdI spinge sulla cautela, secondo Ansa – alcuni dirigenti evidentemente no». A spingere la premier a telefonare sono stati propri certi toni sostanzialmente sbagliati: «Ho chiamato perché bisogna fare attenzione di fronte a una questione così delicata, come si utilizzano certi linguaggi e termini può ingigantire la cosa». «Il tema non lo abbiamo alimentato noi – ha aggiunto Meloni Noi abbiamo semplicemente espresso la solidarietà poi è montato questo caso. Io consiglio francamente prudenza», perché spiega dopo aver letto i giornali allarmati e gli anarchici che dicono di voler punire i mandanti, «quindi consiglio responsabilità. Vorrei che fosse chiaro che la sfida non è al governo è allo Stato, non è un problema politico». E quindi la premier è tornata sulle polemiche: «Qualcuno diceva che il governo in qualche modo sta eccitando la piazza. Vorrei capire come. Al governo non compete decidere, la materia compete alla giustizia. Il governo non ha fatto niente, noi abbiamo auto di funzionari delle ambasciate che saltano, continue minacce degli anarchici allo Stato, e ci si chiede se il governo sta eccitando la piazza… Sono allibita».


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