Cospito, i dialoghi tra l’anarchico e i boss nelle carte lette da Donzelli: «Questa miccia contro il 41 bis non deve essere spenta: siamo con te»

Le registrazioni pubblicate da Repubblica sugli incontri in carcere tra l’anarchico e il boss mafioso legato ai Casalesi Di Maio: «Noi 41 bis siamo tutti uguali»

«Bisogna cambiare la società. Tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve». A parlare è Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis e da mesi in sciopero della fame, nel suo incontro con il killer di ‘ndrangheta Francesco Presta. Il dialogo tra Cospito e il boss mafioso è contenuto in una delle relazioni segrete citate in aula martedì dal deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, pubblicate oggi in esclusiva da Repubblica. Da giorni il discorso di Donzelli, che ha usato documenti segreti per attaccare le opposizioni in aula sul caso Cospito, si è trasformato in un caso politico e giudiziario, su cui la procura di Roma ha aperto un’inchiesta.


«Noi 41 bis siamo tutti uguali»

La relazione letta da Donzelli, e pubblicata da Repubblica, è stata scritta da un agente del Gruppo operativo mobile applicato alla terza sezione dell’istituto di detenzione di Bancali (Sassari), dove sono detenuti al 41 bis anche il killer Francesco Presta, il boss dei Casalesi Francesco Di Maio e il mafioso di Cosa Nostra Pietro Rampulla. «Di Maio affermava di aver sentito alla televisione delle proteste su tutto il territorio nazionale di Cospito. Dichiarava che mai per nessuno aveva visto tali manifestazioni di solidarietà. Esortava Cospito a continuare tale battaglia, perché pezzettino dopo pezzettino si arriverà al risultato», si legge nella relazione. A un certo punto, però, Cospito sembra quasi prendere le distanze dalle proteste di questi giorni che chiedono la revoca del suo 41 bis. «Questi stanno facendo casino in tutta Italia, me lo ha riferito anche il mio avvocato. Ci sono presidi e interviste in tutte le piazze d’Italia. Questi vengono a rompermi il c**zo ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l’ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Noi 41 bis siamo tutti uguali», dice l’anarchico in un dialogo con Di Maio. E poi il boss dei casalesi aggiunge a proposito dello sciopero della fame: «Questa miccia non deve essere spenta… noi ti siamo solidali…». E dice poi ridendo: «Nel caso anche noi faremo lo sciopero della fame». Ma Cospito frena spiegando che per fare lo sciopero della fame bisogna essere in buona salute.


«Sarebbe bello se ci levassero l’ergastolo ostativo»

Una seconda relazione, inviata lunedì scorso al ministero della Giustizia e rivelata da Donzelli in aula, riguarda il colloquio tra Cospito e Presta avvenuto il 23 dicembre 2022. «Bisogna creare conflitti, serve un movimento sociale progressista – dice l’anarchico -. Bisogna cambiare la società, tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve». Al che Presta gli risponde: «Devi mantenere sempre l’andamento, altrimenti poi si dimenticano. Bisogna sempre attirare l’attenzione. Non è più come negli anni Ottanta, la gente adesso ha conosciuto il benessere…Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo», dice il killer ‘ndranghetista.

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