Il barcone con otto cadaveri soccorso e portato a Lampedusa: «Un neonato morto è stato buttato in mare dalla madre»

La Guardia di Finanza è intervenuta in acque Sar maltesi. I dispersi sono due

Un barcone con otto cadaveri è stato soccorso in acque Sar maltesi da una motovedetta della Guardia Costiera. I militari hanno soccorso l’imbarcazione, con a bordo decine di nordafricani e anche i cadaveri. Ora sta per arrivare al molo di Lampedusa. Fra gli 8 cadaveri vi sono anche quelli di tre donne. Una di queste era incinta. Tra i migranti salvati, che dovrebbero essere 46, anche due donne incinte. Secondo i racconti dei migranti ci sono anche due dispersi. Sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio. Lei per disperazione lo ha gettato in mare. Un uomo s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato. Sarebbe annegato fra le onde.


I due dispersi

Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo. Il barcone era stato avvistato da un peschereccio tunisino che si trovava fra l’Italia e Malta. I pescatori subito hanno richiesto alle autorità marittime i soccorsi. Spiegando via radio che a bordo vi era probabilmente un cadavere. Trattandosi di acque Sar maltesi, i soccorsi sono stati delegati a Malta. Solo nel tardo pomeriggio è stata formalizzata la richiesta al comando generale della Capitaneria di porto di Roma che ricevuta la richiesta di aiuto da Malta ha inviato la motovedetta.


L’inchiesta

La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I sopravvissuti (fra cui 10 donne e un minore), originari di Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Camerun, Burkina Faso e Niger, sono sbarcati durante la notte al molo Favarolo.

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