Elezioni regionali, exploit della Lega: Salvini si prende la rivincita sia nel Lazio sia in Lombardia

La leggera contrazione del consenso di Fratelli d’Italia rende più stabile la maggioranza di governo. Forza Italia regge in Lombardia e si supera nel Lazio: sarà messa in discussione la gestione Ronzulli?

È presto per parlare di partito vincitore di questa tornata elettorale. La coalizione di centrodestra ha corrisposto le aspettative di riconferma della Lombardia e di riconquista del Lazio, ottenendo così il governo del 15esimo territorio italiano. Al centrosinistra restano soltanto Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Puglia, mentre Valle d’Aosta e provincia di Bolzano sono guidate dalle autonomie. C’è un partito, però, che può dirsi particolarmente soddisfatto – e il suo leader sollevato – del risultato delle Regionali. È la rivalsa della Lega, quella che porta il nome di Matteo Salvini nel simbolo, che è riuscita a invertire il trend calante del consenso e che si era tradotto in una débâcle alle politiche del 25 settembre 2022.


Partendo dalla Lombardia, regione genitrice del soggetto politico bossiano, Salvini ha portato il Carroccio oltre il 16%. Solo pochi mesi fa, nella consultazione nazionale, la Lega sul territorio lombardo aveva raccolto circa il 13% dei voti. Certo, una crescita non esponenziale, ma che c’è stata e tanto basta per reprimere i moti di ribellione dei congressi provinciali del Carroccio, animati dagli esponenti del cosiddetto Comitato Nord. Anche la lista civica di Attilio Fontana, promosso ancora come presidente della Regione, ha ottenuto un buon risultato: il 6,5% circa dei voti, che vanno considerati almeno in parte come un successo leghista.


Altrettanto significativo il risultato nel Lazio. Salvini, a sostegno di Francesco Rocca, si attesta intorno al 8,5% delle preferenze. Alle scorse elezioni politiche del 25 settembre, il territorio laziale era stato particolarmente inviso alla Lega: poco più del 6%, meno dei voti ottenuti da Forza Italia e un quinto del consenso plebiscitario di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni conserva le stesse percentuali delle elezioni nazionali nel Lazio, perde invece terreno in Lombardia, scendendo dal 28% al 23%. Una contrazione di cinque punti che, paradossalmente, rinsalda l’esecutivo nazionale: con la Lega che riconquista il suo spazio al Nord e Forza Italia che cresce di quasi quattro punti nel Lazio, i due alleati di governo di Fratelli d’Italia possono dirsi soddisfatti di come il loro appeal stia crescendo in questi primi mesi di governo.

C’è un elemento, però, che potrebbe nascondere qualche fibrillazione interna al partito di Silvio Berlusconi. I suoi due luogotenenti di eccellenza, quello istituzionale, il coordinatore Antonio Tajani, e quella di fatto, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli, sono anche le anime di Forza Italia nei territori in cui sono state aperte le urne. Ci si aspettava che nella Lombardia del Cavaliere, dove è Ronzulli a gestire il partito, Forza Italia ottenesse il risultato migliore. Invece, è il Lazio, che risponde in buona parte alla leadership di Tajani, a sorprendere, con un consenso superiore al 10%: oltre tre punti percentuali in più rispetto alle politiche. In Lombardia, invece, i forzisti vedono una diminuzione dei loro voti, passando da un 8% circa a poco più del 6,5%.

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