Caso Ruby ter, il governo Meloni ritira la costituzione di parte civile nel processo contro Berlusconi

A costituirsi parte civile era stato il governo Gentiloni nel 2017

La presidenza del Consiglio ha revocato, dando incarico all’Avvocatura di Stato, la propria costituzione di parte civile nel processo penale Ruby ter a carico anche di Silvio Berlusconi, imputato di corruzione delle testimoni delle serate a luci rosse di Arcore. A costituirsi parte civile era stato il governo Gentiloni nel 2017. Un esecutivo, definito in una nota di Palazzo Chigi, «a guida politica, che prese questa decisione in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda». Il governo attuale, formatosi a seguito delle elezioni dello scorso settembre, decide di ritirare la scelta. «Ciò appare tanto più opportuno – si legge nella nota – alla stregua delle assoluzioni che dapprima la Corte di Appello di Milano con sentenza del luglio 2014, divenuta irrevocabile, poi il Tribunale di Roma con sentenza del novembre 2022 hanno reso nei confronti del senatore Berlusconi in segmenti della stessa vicenda». Lo scorso novembre, infatti, i giudici della Capitale avevano assolto l’ex premier in uno dei filoni del processo Ruby Ter, quello che lo vedeva accusato di corruzione in relazione alla falsa testimonianza del cantante napoletano  Mariano Apicella sulle feste organizzate ad Arcore, perché «il fatto non sussiste».


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