Elezioni in Lombardia, l’effetto Covid non funziona più. Fuori i volti noti della pandemia: Pregliasco, Usuelli e Gallera

La visibilità dà, la visibilità toglie. Erano considerati tra i favoriti di questa tornata, anche grazie alla risonanza ottenuta nel contrasto alla pandemia. Ma le urne non ne hanno tenuto conto

L’esito elettorale non è mai un calcolo di algebrica facilità. La proporzionalità delle liste, le peculiarità dei collegi, le norme mutevoli e intricate che regolano il voto riservano sempre qualche sorpresa. E anche i precedenti più lampanti, nell’imprevedibilità delle urne, possono essere smentiti. La parabola di Fabrizio Pregliasco, che con appena 2.005 preferenze prese nella civica di Majorino è fuori dal Consiglio regionale della Lombardia, interrompe la striscia positiva di virologi, immunologi e scienziati eletti dopo aver conosciuto la visibilità nel periodo Covid. Andrea Crisanti, eletto al Senato con il Pd lo scorso 25 settembre, e Pier Luigi Lopalco, campione di preferenze alle Regionali pugliesi, 14.500 voti a fine settembre 2020, resteranno i due casi più noti. Eppure qualche avvisaglia di come stava scemando la popolarità c’era stata già alle ultime elezioni politiche. Protagonista sempre Lopalco, le cui 84.960 preferenze al collegio uninominale di Lecce per il Senato non sono bastate per farlo entrare in Parlamento.


«Le elezioni regionali sono sicuramente le più difficili insieme alla comunali perché devi portare i cittadini a scrivere il tuo nome in cabina – commenta Pregliasco -. Sono comunque contento della mia prova in una lista civica indipendente senza l’appoggio di strutture di partito». Cosa farà dopo la sconfitta? «Tornerò al mio lavoro – risponde il virologo dell’Università Statale di Milano -, ma voglio continuare a impegnarmi per far tornare i cittadini al voto. È la partecipazione civica che occorre recuperare». Un altro personaggio salito alle cronache nazionali per la gestione dell’emergenza pandemica in Lombardia (all’epoca molto criticata) è il forzista Giulio Gallera. Assessore alla Sanità per una parte della giunta Fontana, è stato sostituito da Letizia Moratti quando le gaffe sono diventate tanto grossolane da provocare imbarazzo anche ai vertici nazionali del centrodestra. L’avvocato, che ha una lunga esperienza politica alle spalle ed è portatore di un pacchetto di voti non indifferente, ha comunque ottenuto un risultato importante all’ultima tornata: 5.670 voti, secondo nella lista di Forza Italia che, in provincia di Milano, fa scattare solo un seggio.


Non è detto, però, che per lui non si apriranno le porte del Consiglio regionale. Se il primo eletto della lista Gianluca Comazzi, 7.902 preferenze, dovesse ricevere un incarico di assessore in giunta, Gallera subentrerebbe al collega di partito. Infine, il medico neonatologo Michele Usuelli, anche lui attivissimo nell’opposizione alla giunta Fontana per la risposta data alla crisi pandemica, non ce l’ha fatta. Il consigliere regionale uscente, riferimento dei Radicali lombardi, ha raccolto 2.534 voti nella civica a sostegno del candidato del centrosinistra Majorino, risultando come primo tra i non eletti. In generale, il Covid sembra avere perso il suo effetto nello spostamento di voti. L’equazione visibilità-risultato elettorale, invece, non è mai stata una certezza matematica. Tutti i volti diventati popolari durante la fase più dura della pandemia, in Lombardia, non hanno superato la prova delle urne. E persino il presidente rieletto, Attilio Fontana, a cui spesso è stata imputata una mala gestio della sanità lombarda, ha migliorato i propri risultati in quei Comuni diventati simbolo della tragedia pandemica. Youtrend fa notare come il presidente leghista abbia migliorato il proprio risultato, rispetto al 2018, nelle cittadine di Albino, Alzano Lombardo, Castiglione d’Adda, Codogno, Nembro, San Fiorano e Selvino.

Leggi anche: