Qatargate, nelle carceri belghe «sovraffollamento e violenze tra detenuti»: rinviata l’udienza sull’estradizione di Cozzolino

Gli avvocati dell’eurodeputato Pd ai domiciliari contestano il mandato d’arresto europeo chiesto dai magistrati di Bruxelles

Niente estradizione in Belgio – almeno per il momento – per Andrea Cozzolino, arrestato venerdì scorso dalle autorità Italiane in esecuzione del mandato d’arresto europeo chiesto e ottenuto dai magistrati di Bruxelles. La Corte di Appello di Napoli ha accolto infatti le richieste formulate dagli avvocati dell’europarlamentare del Pd, indagato per il suo presunto ruolo nelle trame corruttive sull’Ue di Qatar e Marocco, di una «integrazione probatoria alla verifica della struttura carceraria che in Belgio dovrà accogliere l’indagato». Tradotto: il team legale di Cozzolino vuole vederci chiaro sulle condizioni in cui il politico campano finirebbe eventualmente detenuto. Già gli avvocati della famiglia Panzeri avevano avanzato, ottenendo ascolto dai magistrati di Milano, la stessa richiesta quando arrivò a dicembre la richiesta di consegna per la moglie e la figlia del presunto “dominus” del Qatargate. Il timore infatti è che le carceri belghe presentino condizioni non solo inadatte ma perfino contrarie agli standard richiesti dalla Costituzione italiana, rendendo pertanto incostituzionale l’esecuzione del mandato d’arresto europeo.


«Abbiamo consegnato (ai magistrati della Corte di Appello di Napoli, ndr) un documento del Consiglio d’Europa del 2022 dal quale si evince che le strutture carcerarie del Belgio non sono ordinarie, a causa del sovraffollamento e anche per per le questioni inumane legate alla violenza tra detenuti», hanno spiegato i due legali, Dezio Ferraro e Federico Conte. Che rincarano la dose di dubbi sottoposta al vaglio della Corte citando le condizioni di salute del loro assistito (arrestato venerdì in una clinica di Napoli, dove si trovava per delle cure). «C’è anche una questione di patologia clinica che è evidente ed è agli atti», sostengono gli avvocati. «E anche in relazione a questa circostanza la struttura carceraria dovrà essere adeguata. In sostanza chiediamo se e dove si è in grado di garantire un trattamento individualizzato tenuto conto che l’indagato è portatore di una patologia cardiaca che abbiamo documentato». Tesi che hanno convinto la procura generale presso la Corte d’Appello di Napoli: i magistrati napoletani hanno accolto l’istanza dei legali di Cozzolino, rinviando l’udienza sulla sua eventuale estradizione al prossimo 28 febbraio.


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