Sanremo, la procura non perdona Blanco e il massacro delle rose: indagato per danneggiamento, rischia fino a 5 anni

Il musicista, che si è poi scusato, aveva parlato di un problema in cuffia che l’aveva mandato in escandescenze, ammettendo però di essersi “divertito”. Il fascicolo dei pm di Imperia

Blanco ha parlato di un problema in cuffia e all’evento ha dedicato persino una poesia sul fatto che si è sentito se stesso. I vertici della Rai e il direttore artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, l’hanno sostanzialmente perdonato parlando dello «sfogo di un ragazzo che si è poi scusato». Non così la Procura di Imperia che ha iscritto al registro degli indagati il musicista che la prima sera del festival di Sanremo 2023 ha interrotto la propria performance accanendosi sulle rose sul palco a calci. L’accusa ipotizzata dalla procura dopo l’esposto del Codacons è di danneggiamento. Blanco era stato invitato all’Ariston per presentare il suo nuovo singolo “L’Isole delle rose“, dopo la vittoria del 2022. A metà dell’esibizione, ormai dopo mezzanotte, dopo aver fatto segni sul fatto che non sentiva in cuffia si è sfogato sulla composizione floreale, devastandola. «Non sentivo in cuffia, non potevo cantare – ha poi spiegato l’artista -. Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo». Il reato di danneggiamento è punito fino a tre anni, ma nel caso di Blanco potrebbe essere aggravato (oltre che dai futili motivi) dal fatto che il musicista ha reso “inservibili” cose altrui nel corso di una manifestazione aperta al pubblico: in questo caso la pena arriva a cinque anni.


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