Sanremo, Amadeus su Blanco: «Mi ha chiamato per dirmi che ha sbagliato». E per Salvini: «Gli auguro di vedersi un buon film»

Non è mancata la risposta alle polemiche sulla presenza di Mattarella alla serata inaugurale

La conferenza stampa di Sanremo 2023 tenutasi oggi, 8 febbraio, è stata aperta dai ringraziamenti a Sergio Mattarella e a Roberto Benigni, per aver regalato ai telespettatori «una grande pagina di televisione». Ma passato il momento istituzionale, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri non ha potuto evitare di commentare il caso Blanco e il suo sfogo sul palco dell’Ariston contro i fiori della riviera, affermando che se qualcuno sbaglia e chiede scusa è giusto che venga perdonato. Purché ammetta di «aver fatto una caz*ata». II direttore artistico del Festival e conduttore Amadeus ha invece esordito esprimendo tutta la sua soddisfazione per i risultati di ascolto, mantenendo i piedi per terra: «La felicità c’è ed è immensa, è il picco più grande della mia carriera, ma ho conosciuto anche quello più basso. Così come allora non mi abbattevo, adesso non mi esalto». Al suo fianco, Gianni Morandi e la co-conduttrice di questa sera, Francesca Fagnani.


Il caso Blanco

A chi chiede se il comportamento di Blanco fosse prevedibile o previsto, Amadeus risponde: «Assolutamente no. Durante le prove la quantità di rose è vero, era notevole. Era previsto che lui dovesse fare qualcosa di particolare, anche dare un calcio alle rose, coricarsi o rotolarsi. Ma non era previsto quello che è successo, e io non potevo saperlo. Stamattina lui mi ha chiamato: era dispiaciutissimo e chiede scusa. Io lo conosco, è uno dei più grandi talenti della musica italiana. Ha sbagliato, gliel’ho detto anche io. Ha scaricato la rabbia tipica della sua età sui fiori, ma non per mancanza di rispetto. Non ha chiesto di essere capito, ma ha chiesto di essere perdonato perché è il primo consapevole di aver sbagliato. Ma a 20 anni, può capitare. Non gli vorrei buttare la croce addosso: voglio accettare le scuse con serenità». Blanco, è stato specificato successivamente, avrebbe avuto un ricevitore sbagliato.


Le polemiche per la presenza di Mattarella

Non sono mancate le dovute puntualizzazioni sulla presenza del Presidente della Repubblica: le operazioni per farlo arrivare all’Ariston sono state orchestrate «con il massimo riserbo» fino all’ultimo. Anche il CdA della Rai sarebbe rimasto all’oscuro di tutto, e avrebbe chiesto conto dell’accaduto alla presidente Soldi, lasciando supporre malumori in seno all’emittente. Ma Amadeus puntualizza che sono state semplicemente seguite le indicazioni del Quirinale. «Per motivi di sicurezza è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre», riferendosi al consigliere per la comunicazione del Quirinale Giovanni Grasso e a Lucio Presta.

«Nel momento in cui ricevo un mandato dal Quirinale devo assolutamente rispettarlo – aggiunge Amadeus -. Non è mancanza di rispetto né all’ad né al direttore Coletta, ma dovevo far sì che quello che mi è stato chiesto sia rispettato». Coletta dal canto suo conferma: «Noi abbiamo il mandato di fare un prodotto televisivo, e quindi non sempre la lettura strumentalizzata di tutto ciò che avviene fa piacere. Sanremo si presta alle strumentalizzazioni, ma noi siamo concentrati sul prodotto, lo dico senza polemica. Non mi sento sminuito per nulla, penso che sia stato costruito per consegnare un prodotto agli italiani, non a noi 4 dirigenti».

La frecciatina a Salvini

Alcune risposte sono state date anche al ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, che nei giorni scorsi non aveva risparmiato i commenti sul Festival. Affermando per esempio, in merito alla presenza della pallavolista Paola Egonu: «Grande sportiva, grande pallavolista, ma spero non venga a fare una tirata al Festival sull’Italia Paese razzista, perché gli italiani possono avere tanti difetti ma non sono razzisti. È un popolo che accoglie, che allunga la mano a tutti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già molti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno».

Aveva espresso il suo parere sul presidente ucraino Zelensky: «Ieri sera non ho visto il Festival, ero fuori per lavoro. Per molti italiani è un momento complicato, che non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace. Portare la guerra in mezzo ai Cugini di Campagna mi sembra veramente fuori luogo». Ma Amadeus non sembra turbato: «Al festival tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero. C’è un’assoluta e totale libertà. Sono quattro anni che Matteo Salvini se la prende con il festival, ma basta non guardarlo. E so che ha fatto sapere che durante la serata finale vedrà un film».

Gli ascolti

Stefano Coletta, direttore di Rai1, ha sottolineato nella stessa sede gli straordinari dati sugli ascolti, evidenziando come l’età media del pubblico si sia abbassata e come gli ascolti siano stati i migliori dal 1995. I picchi di ascolto hanno riguardato, in particolare, il momento della presentazione di MrRain (con 16milioni e 470mila teste), o il recap della serata (69,22% di share). Impressionante anche la composizione del pubblico: «Ieri sera, davanti alla Tv c’erano ragazze tra 8 e 14 anni, pari al 78,82% del totale (+22,3%). Le ragazze tra i 15 e i 24 anni hanno invece formato l’85,33% di share. Gli individui di ambo i sessi per la stessa fascia d’età hanno invece composto il 79,81% di share. Nella fascia 25-34 invece, il 71,12%. Altro dato interessante riguarda il target del livello di istruzione: quello dei laureati ha superato il 70% di share, con un incremento del 10% rispetto l’anno scorso. I dati segnalano una sintonizzazione trasversale rispetto all’evento», ha spiegato Coletta.

In aggiornamento

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