Lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici che piace a Putin: tra le motivazioni il No alle armi a Kiev

Non solo protesta contro appalti e subbapalti, tra richieste di Cobas e Usb spicca anche il blocco delle spese militari per l’Ucraina

«Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali». Dietro lo sciopero nazionale del trasporto pubblico c’è anche questa tra le motivazioni elencate dalle organizzazioni sindacali Usb Lavoro Privato e Cobas, come riportano i siti dell’Atac di Roma e dell’Atm di Milano, che citano il comunicato nazionale dei sindacati. Sono diverse le cause che hanno portato i sindacalisti a indire la protesta. Si va dalle problematiche che coinvolgono direttamente il servizio pubblico, come «la necessità di modificare il criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato». Centrale anche la sicurezza dei lavoratori: i sindacalisti chiedono, infatti, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Sul fronte dei contratti la richiesta è di porre il salario minimo a 10 euro. Ma le motivazioni, leggendo sui siti dei trasporti pubblici, si allargano. Oltre al No per l’invio delle armi in Ucraina, viene richiesta anche la cancellazione delle tariffe dei servizi ed energia, oltre che al congelamento dei prezzi per i beni primari e dei combustibili.


La situazione a Milano

Milano è tra le città più interessate dai disagi dello sciopero. Dalle 15 hanno, però, ripreso la circolazione le metropolitane delle linee M1, M2 e M3, dopo lo stop di questa mattina. Tornano in normale servizio anche i mezzi di superficie, tram, bus e filobus. La fascia garantita di circolazione sarà fino alle 18, quando potrebbero scattare nuovi disagi per i passeggeri. Contrariamente a quanto previsto, non ci sono ritardi e disagi a causa dello sciopero sui treni Trenord e sulle linee di Ferrovienord.


Leggi anche: