Camera, le opposizioni minacciano di disertare la commissione Giustizia se partecipa Delmastro: dal governo arriva Siracusano

La sottosegretaria esclude di aver assecondato la richiesta dei partiti di centrosinistra: «Presente io perché ho seguito il Milleproroghe»

Un altro giallo si inserisce nel caso Donzelli-Delmastro, i due esponenti di Fratelli d’Italia su cui pende un’indagine della Procura di Roma per la rivelazione dei contenuti di un documento riservato riguardante la detenzione di Alfredo Cospito. Le opposizioni, che continuano a chiedere le dimissioni dei due, rispettivamente dai ruoli di vicepresidente del Copasir e da sottosegretario alla Giustizia, hanno minacciato di disertare i lavori della commissione Giustizia se vi avesse partecipato Andrea Delmastro. Il decreto da esaminare è il Milleproroghe, approdato alla Camera dopo la fiducia ottenuta al Senato. La linea di Pd, M5s e Terzo polo era quella di abbandonare i lavori perché, «di fronte alla possibilità di una presenza di Delmastro in commissione in rappresentanza del governo abbiamo fatto capire che la cosa era assolutamente fuori luogo ed è stata ritenuta da tutti una provocazione». Alla fine, il sottosegretario di via Arenula non si è presentato. Al suo posto, la sottosegretaria ai Rapporti con il parlamento Matilde Siracusano. La quale, però, ha smontato l’ipotesi di un caso Delmastro e di presunte interlocuzioni tra governo e opposizioni per sondare possibili reazioni nel caso in cui si fosse presentato il sottosegretario alla Giustizia. «Ho sostituito il sottosegretario Delmastro in commissione Giustizia alla Camera semplicemente perché ho seguito, passo passo, il decreto Milleproroghe nel suo passaggio parlamentare al Senato, avendo i Rapporti con il parlamento la titolarità di questo provvedimento», ha spiegato all’Adnkronos. Resta in piedi la minaccia di un Aventino delle opposizioni, almeno fino a quando non si concluderà l’inchiesta su Delmastro. Devis Dori di Alleanza verdi sinistra l’ha motivata così: «Oggi – 20 febbraio -, durante la seduta della commissione Giustizia chiamata a votare il parere sul dl Milleproroghe, eravamo assolutamente pronti a lasciare l’aula se fosse intervenuto il sottosegretario Delmastro. Avremmo avvertito la sua presenza come una provocazione vista la gravità dei suoi comportamenti nei riguardi dell’opposizione».


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