Firenze, il blitz dell’estrema destra contro gli studenti del liceo Michelangiolo e il precedente: sul web i nomi degli accusati

Mentre si indaga su possibili collegamenti con l’aggressione del Pascoli. Tra gli accusati il responsabile fiorentino di AS

Sabato mattina a Firenze due studenti del liceo Michelangiolo aderenti al Collettivo di sinistra sono stati aggrediti da militanti di Azione studentesca. La Digos grazie ai video ha identificato 6 giovani (tre maggiorenni e tre minorenni). E li ha denunciati per violenza privata e manifestazione non autorizzata. Ma dietro l’aggressione c’è un precedente. Che risale al 9 febbraio scorso all’istituto Pascoli di Firenze. Uno studente ha avuto un alterco di fronte all’ingresso della scuola con due militanti della stessa associazione. E poi, a seconda delle diverse versioni, si sarebbe visto brandire una cintura o sarebbe stato preso a cinghiate. Il giorno dopo sui muri dell’istituto sono comparse scritte fasciste. Per questo la Digos indaga su entrambi gli episodi in cerca di un collegamento.


Le indagini della Digos

Dei sei denunciati due hanno 17 anni e studiano alle scuole superiori. Tre di loro sono maggiorenni: sono due studenti diciannovenni e un giovane disoccupato. Nessuno era conosciuto dalla Digos. Sui loro profili Facebook non ci sono riferimenti espliciti a ideologie estremiste. Il luogo teatro degli scontri è via Frusa, a pochi passi dallo stadio Artemio Franchi. Qui ci sono spazi condivisi tra una sede di FdI e il centro sociale Casaggì. Per domani è in programma un corteo alle 18 dai giardini di viale Malta. Intanto su alcuni siti sono comparsi i nomi dei ragazzi accusati dell’agguato. Tra questi, scrive l’edizione fiorentina di Repubblica, ci sarebbe anche il responsabile fiorentino di Azione Studentesca. I tre ragazzi del Michelangiolo aggrediti hanno deciso di non presentare querela. «Quando ho saputo di quanto accaduto al liceo Michelangiolo non ho potuto fare a meno di notare la triste somiglianza con quanto successo nella nostra scuola», spiega al quotidiano la dirigente del Pascoli Maria Maddalena Erman.


L’agguato del Pascoli

E aggiunge: «Abbiamo chiamato subito i carabinieri della stazione di Campo di Marte. Non ho riconosciuto i gruppi che si sono affrontati». «Dopo quanto accaduto sono stati ritrovati volantini in un cestino. Mi hanno detto che potevano essere di Casaggì», conclude la dirigente scolastica. Riguardo alla responsabilità per i fatti successi, i sei giovani potrebbero rispondere del reato di manifestazione non preavvisata, previsto dall’articolo 18 del Tulps, con riferimento all’attività di volantinaggio. Potrebbero rispondere anche del reato di lesioni personali, qualora vi siano i presupposti (come la presentazione della querela da parte delle vittime), oltre che di altri eventuali reati che l’autorità giudiziaria – alla quale saranno trasmetti gli atti – potrebbe ravvisare.

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