Dino Giarrusso, dal neo Pd la sfuriata sui migranti in linea con Meloni: «Sbarchi continui e Bruxelles dov’é?» – Il video

L’ex M5s in un video sui social denuncia le condizioni dell’hotspot di Lampedusa, dove la polizia è allo stremo e se la prende con l’Europa

Dino Giarrusso denuncia la situazione in cui versa di Lampedusa, dove centinaia di migranti continuano a sbarcare e le strutture faticano a gestire la situazione. L’hotspot dell’isola, ovvero il centro deputato ad accogliere gli immigrati e registrare i loro dati personali, può ospitare tra le 300 e le 400 persone, ma stando a quanto riferisce l’ex iena ed eurodeputato del Movimento 5 Stelle al momento «risultano oltre 2.000 migranti». Dopo aver aderito al Partito Democratico per sostenere la candidatura di Stefano Bonaccini, Giarrusso torna così su uno dei temi caldi che da anni divide i partiti politici italiani e anche i Paesi europei. Ed è proprio contro la presunta cecità dell’Ue che l’ex pentastellato vuole puntare il dito. «Si tratta di un problema europeo, nonostante l’Europa finga di non vedere che i migranti che sbarcano in Italia, non lo fanno con l’intenzione di voler restare nel nostro Paese», spiega richiamando di fatto la posizione dell’attuale governo Meloni. A fine gennaio, infatti, la presidente del Consiglio dichiarò: «Sulle migrazioni bisogna avanzare con urgenza verso soluzioni europee a un problema che è europeo».


«La polizia è allo stremo»

«Ci usano come porta per arrivare poi negli altri paesi europei, gli stessi che non fanno nulla per sistemare il fenomeno», aggiunge. Giarrusso racconta di aver parlato con i poliziotti del luogo: «Sono costretti a fare continui straordinari. A volte arrivano anche a fare 20 ore, saltano riposi e sono costretti a lasciare le città siciliane per concentrarsi sul supporto a Lampedusa». Per l’ex iena, «tra la guerra in Ucraina e gli errori sul Superbonus, non si parla di questo problema». E chiosa:« È un problema che riguarda tutti noi, cittadini europei e italiani, non solo lampedusani o siciliani».


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