Stop alle auto inquinanti, l’Italia si ribella all’Ue: «L’elettrico non sia l’unica soluzione». Il voto slitta a venerdì

La dura presa di posizione del governo italiano in vista del vertice degli ambasciatori (che avrebbero dovuto riunirsi oggi a Bruxelles)

«Siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare l’unico percorso per raggiungere le emissioni zero». È con questa motivazione, inviata ai rappresentanti dei 27 paesi Ue, che l’Italia si oppone alla decisione dell’Unione Europea di mettere al bando la vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035. Oggi a Bruxelles avrebbe dovuto riunirsi il Coreper, il vertice degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue, e tra i punti all’ordine del giorno c’era anche il voto sullo stop alle auto inquinanti. Dopo la dura presa di posizione del governo italiano, però, la presidenza svedese del semestre Ue ha deciso di rinviare il dibattito a venerdì.


Le richieste dell’Italia

Il regolamento Ue sul mercato delle automobili ha ricevuto il suo ok definitivo dal Parlamento europeo lo scorso 14 febbraio, mentre la ratifica finale del regolamento – che fino a qualche giorno fa appariva come una semplice formalità – è prevista per il Consiglio Ue del 7 marzo. Con un documento inviato oggi a tutti i Rappresentanti Ue, il governo italiano chiarisce la propria posizione e si candida a diventare capofila di quei Paesi – come Polonia e Bulgaria – che si oppongono al regolamento. «Stabilendo un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 e non prevedendo alcun incentivo per l’uso di carburanti rinnovabili, il regolamento non è in linea con il principio di neutralità tecnologica. Pertanto, l’Italia non può sostenerlo», sottolinea il governo italiano. Il governo Meloni precisa di essere favorevole al percorso di decarbonizzazione del settore dei trasporti. Questo processo, però, avverte l’Italia, «deve essere perseguito nel rispetto dei principi di una transizione sostenibile economicamente e socialmente». Da qui la richiesta di non puntare tutto sull’elettrico, ma di lasciare aperto uno spiraglio sui carburanti alternativi. «Le auto con motore termico sono di proprietà di cittadini a basso reddito e rimarranno in circolazione oltre il 2035. Il successo delle auto elettriche dipenderà molto dal modo in cui diventeranno accessibili per questi cittadini», precisa il governo italiano. Una posizione che era già stata espressa ieri anche dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: «L’utilizzo di carburanti rinnovabili, compatibili con i motori termici, contribuirà ad una riduzione delle emissioni senza richiedere inattuabili sacrifici economici ai cittadini», aveva affermato ieri il ministro annunciando il voto contrario dell’Italia al regolamento Ue.


Foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI | Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, durante un’iniziativa elettorale di Forza Italia in vista del voto per le regionali del Lazio (7 febbraio 2023)

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