Argentina, Leo Messi minacciato dalla criminalità organizzata. Spari contro il negozio della moglie e un biglietto: «Ti stiamo aspettando»


Nuovi guai per Leo Messi, il fuoriclasse 35enne dei Argentina e Paris Saint Germain: arrivano dalla sua città natale Rosario, circa 300 km a nord di Buenos Aires. Nella giornata di ieri, giovedì 2 marzo, due malviventi hanno attaccato a colpi di pistola il negozio di alimentari di proprietà della moglie del giocatore, Antonela Roccuzzo. Secondo quanto ricostruito dai media argentini, due uomini sono arrivati nella mattinata di giovedì a bordo di motociclette e hanno sparato 14 colpi contro la porta e le saracinesche del supermercato. Nessuno è rimasto ferito nell’attacco, ma l’esercizio è stato pesantemente danneggiato prima dell’arrivo sul posto della polizia. Ma soprattutto i due uomini, prima di darsi alla fuga, hanno lasciato un messaggio minatorio diretto proprio contro il neo-campione del mondo. «Messi, ti stiamo aspettando», hanno lasciato scritto i malviventi sulla porta del negozio, aggiungendo in modo sinistro: «Anche Javkin è un narco, non ti proteggerà». Il riferimento è a Pablo Javkin, sindaco della grande città della provincia di Santa Fe. Che ha reagito prendendo invece subito contatto con la famiglia minacciata. «Ho parlato loro, sono preoccupati», ha detto il primo cittadino di Rosario parlando coi giornalisti fuori dal negozio attaccato. Javkin se l’è presa in particolare con le forze di sicurezza, accusate di non combattere abbastanza efficacemente la criminalità organizzata, il cui peso – come ricostruisce Reuters – sta crescendo negli ultimi anni: Rosario è infatti un’importante città portuale, in cui attraccano decine di navi commerciali ogni giorno trasportando carichi di tonnellate di merce. La loro sicurezza nel muoversi in città è tale da consentire di prendere di mira l’uomo di gran lunga più famoso della città – e del Paese intero.
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