Arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella del boss: «Gestiva la cassa di famiglia e i pizzini»

Rosalia, detta Rosetta, è anche la madre di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che assiste il capomafia dal giorno del suo arresto

Rosalia Messina Denaro, sorella del boss di Cosa Nostra arrestato lo scorso 16 gennaio dopo trent’anni di latitanza, è stata arrestata dai carabinieri del Ros con l’accusa di associazione mafiosa. Secondo la procura di Palermo, che sta coordinando le indagini, la donna avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura. Sarebbe stata proprio lei, infatti, a gestire la «cassa» di famiglia e la rete di trasmissione dei «pizzini», così da permettere al superlatitante di mantenere i rapporti con i suoi uomini senza farsi scoprire. Rosalia, detta Rosetta, ha 68 anni, è la maggiore delle quattro sorelle di Matteo Messina Denaro e vive a Castelvetrano, nella storica abitazione di famiglia. La donna, inoltre, è madre di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che, dal giorno del suo arresto, assiste il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro, condannato a 14 anni di carcere per associazione mafiosa. Anche il secondo figlio della donna, Francesco, sta espiando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa. L’operazione che ha portato all’arresto di Rosalia Messina Denaro è stata condotta dal Ros, dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dallo squadrone dei Cacciatori di Sicilia. In seguito al suo arresto, il gip Alfredo Montalto ha disposto decine di perquisizioni in provincia di Trapani.


Gli incontri tra il boss e la sorella

A far scattare l’arresto del superboss di Cosa Nostra sarebbe stato proprio un “pizzino“, «improvvidamente custodito, ma abilmente occultato», scritto proprio da Rosalia Messina Denaro. Questo, scrive il gip di Palermo nel documento con cui dispone la misura cautelare, «dimostra che la donna era stata passo passo resa edotta dal latitante della scoperta della malattia e di tutti i successivi interventi chirurgici, avendo avuto probabilmente più volte occasioni per incontrarlo di persona e sincerarsi delle sue condizioni di salute». Lo scritto di cui parla il gip è stato scoperto in casa della sorella del boss lo scorso 6 dicembre, mentre i carabinieri erano intenti a piazzare delle microspie. Il promemoria è stato fotografato dai militari e rimesso al suo posto. Il giorno della cattura del capomafia, gli inquirenti hanno trovato il bigliettino nello stesso posto dove era stato lasciato. «È dunque certo – spiega la procura palermitana – che sia stata Rosalia ad annotare sul “pizzino” di volta in volta la progressione della malattia, le cure effettuate e le condizioni fisiche del fratello».


Foto di copertina: ANSA/IGOR PETYX | Forze dell’ordine durante la perquisizione del secondo covo del boss Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara (18 gennaio 2023)

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