Banca d’Italia, l’allarme dei sindacati: «Gas radon oltre i limiti di legge in sette filiali»

Le rilevazioni hanno riscontrato una concentrazione superiore a quella consentita in un quinto delle filiali della rete territoriale

Una concentrazione di gas radon superiore a quella consentita dalla legge in sette filiali, un quinto del totale. È la denuncia del Sibc, sindacato indipendente della Banca d’Italia, che con una lettera indirizzata al segretario generale del dipartimento Risorse umane, comunicazione e informazione rende noto che «una recente rilevazione delle concentrazioni di gas radon nella rete territoriale ha registrato in ben sette Filiali il superamento della concentrazione rispetto ai limiti di legge». Stabilita in 300 Bq/m3 dal decreto legislativo n.101 del 2020. Nella nota, viene spiegato che il gas radon è un gas radioattivo, non percepibile dai nostri sensi, da tenere costantemente monitorato. Se inalato infatti, può causare danni al tessuto polmonare: «Gli elementi radioattivi da esso scaturenti si depositano nei polmoni, dove emettono radiazioni». Le rilevazioni sono state eseguite in tutte le sedi tranne quelle di Napoli, Trento e Padova che «hanno indagini in corso». Nel suo comunicato, il sindacato chiede di sapere quali misure di prevenzione sono state individuate dall’istituzione, entro quanto tempo verrà posto rimedio al problema e quali cautele aggiuntive, anche in termini di monitoraggio preventivo, «saranno assicurate al personale addetto alle strutture interessate», che, sempre nella nota, si chiede di informare «immediatamente» del risultato della rilevazione.


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