Mondiali di nuoto del 2009, Draghi si scorda di pagare: alla premier Meloni arriva un pignoramento di oltre 600 mila euro

Gli appalti per il lavori del polo natatorio di Roma finirono nel mirino della magistratura e il governo di allora preferì bloccare tutto: ma lo scorso anno la presidenza del Consiglio è stata condannata a risarcire l’impresa

L’atto di precetto con preavviso di pignoramento è arrivato alla fine del 2022 alla presidenza del Consiglio guidata da Giorgia Meloni per 639.311,52 euro, e alla fine palazzo Chigi ha deciso di non rischiare e pagare grazie ai fondi appostati alla voce «liti» nel bilancio del 2023: avrebbe rischiato di più a non farlo, con l’eco che sicuramente avrebbe avuto il pignoramento di beni del governo italiano. Alla fine festeggia il creditore, l’Immobiliare San Basilio 2016, erede però di una antica vicenda che risale alla fine del 2007 quando a palazzo Chigi sedeva addirittura Romano Prodi. Fu quel governo a firmare una convenzione per effettuare lavori per il polo natatorio di Roma in vista dei mondiali di nuoto che si sarebbero tenuti nel 2009. Quegli appalti della struttura grandi eventi della presidenza del Consiglio dei ministri finirono nel mirino della magistratura e ne nacque una clamorosa inchiesta con tanto di arresti eccellenti. Il governo allora preferì bloccare i lavori per prudenza, senza però tenere conto del loro stato di avanzamento che andava saldato al consorzio di imprese partecipanti. Ne è nata così una lunga querelle giudiziaria che ha avuto il suo esito finale nel marzo 2022, dando ragione all’impresa erede di quel consorzio e intimando a palazzo Chigi di pagare il dovuto. L’atto formale è arrivato allora quando a palazzo Chigi c’era Mario Draghi con i suoi collaboratori. Che però hanno fatto finta di non avere ricevuto nulla, non saldando un solo euro. Chi ha vinto la causa però non si è arreso così facilmente ed è passato alle maniere forti con il nuovo governo per rivendicare i suoi legittimi pagamenti. Alla premier Meloni, sia pure con un pizzico in ritardo, non è restata altra soluzione che saldare il dovuto ed evitare una inutile brutta figura.


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