L’ultima scelta di Fuortes

Rai, una società esterna darà le pagelle a dirigenti e dipendenti in vista delle nomine

La Rai firmerà nei prossimi giorni un contratto da 350 mila euro l’anno con una società privata specializzata in risorse umane, dandole l’incarico di valutare il proprio personale non giornalistico (dirigenti, quadri e impiegati), consegnando poi all’azienda una pagellina di «valutazione potenziale per orientamento alla carriera». Sarà in base a quei voti che si potrà aspirare all’interno dell’azienda di viale Mazzini ad avanzamenti di carriera e di stipendio come alle nomine più importanti alla guida di canali, reti e macrostrutture aziendali. In una azienda dominata storicamente dalla politica, dove nessuna casella viene occupata senza l’okay dei partiti di maggioranza e opposizione, potrà sembrare una grande ipocrisia, ma l’amministratore delegato Carlo Fuortes, d’accordo con i suoi collaboratori, ha voluto a febbraio il lancio di una procedura aperta per la ricerca dei possibili valutatori esterni chiudendola lo scorso 6 marzo dopo avere individuato un vincitore, al momento non ancora reso pubblico.


Secondo le regole di ingaggio per compilare quella pagella utile alla carriera, la squadra dei valutatori dovrà incontrare personalmente i singoli dirigenti e i quadri in sessioni individuali «della durata minima di 4 ore», in cui verranno effettuati «test, interviste strutturate, mirate ad analizzare ciascuna delle competenze chiave identificate». Per gli altri dipendenti previste invece sessioni di gruppo di minimo 6 ore, con massimo otto partecipanti alla volta che devono essere «testati sia con prove di gruppo che con prove individuali». Sarà la Rai stessa a fornire di volta in volta gli elenchi di personale che entro 15 giorni deve essere sottoposto a valutazione. La maggiore parte dei test sarà svolta a Roma, ma i valutatori si sposteranno anche nelle sedi Rai di Torino, Napoli e Milano. Alla fine verrà compilata in tre copie la pagella, per consegnarla ai diretti interessati, ai diretti superiori gerarchici e alla direzione generale del personale Rai. Ma è assai probabile che una quarta copia non ufficiale faccia poi il giro dei palazzi della politica, dove si prendono le reali decisioni sulla carriera, almeno dei dirigenti Rai.


La replica della Rai

«I progetti di Valutazione del potenziale del personale per orientamento alla carriera, comuni a tutte le organizzazioni di medie e grandi dimensioni, sono attivi in Rai già dalla fine degli anni ’90. Attraverso la “valutazione del potenziale” la Direzione Risorse Umane e Organizzazione mette in atto un processo che individua i punti di forza, le aree di miglioramento e le possibilità di sviluppo del personale. Quanto riportato in questi giorni da alcuni organi di informazione “su una società esterna che darà le pagelle a dirigenti e dipendenti in vista delle nomine” è fuorviante, poiché si tratta di un normale processo aziendale in atto da oltre 25 anni».

La risposta del direttore

Grazie per la precisazione, ma l’articolo era relativo a una procedura recente che si è conclusa il 6 marzo scorso e ogni particolare riportato era tratto dal capitolato tecnico della procedura così come era scritto della stessa Rai. Prendo però atto che la valutazione, pur essendo da Rai stessa motivata “al fine di avviare dei piani di crescita e sviluppo per l’orientamento e la carriera”, non ha in realtà nulla a che vedere con la carriera che continuerà ad essere come è sempre stato decisa al di fuori dell’azienda nei palazzi della politica. Riconosciamo di avere sbagliato nell’avere visto in questa scelta un moto di indipendenza da parte dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes.

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