Brucia ancora per Emma Bonino lo strappo di Carlo Calenda che si sfilò dall’accordo che +Europa e Azione stavano stringendo con il Pd per la presentazione delle liste alle ultime elezioni Politiche. Da allora i rapporti tra i due non sarebbero per niente migliorati, mentre l’ex senatrice ci tiene a ribadire che certe cose non le dimentica facilmente. A Un giorno da pecora su Radio1, Bonino va giù duro: «Calenda? Non l’ho più sentito. Io ho memoria, ognuno fa quello che vuole, ci sono modi e modi ma io i voltafaccia repentini non li sopporto e quindi ognuno per la sua strada. Non dimentico». E mentre Matteo Renzi, proprio assieme a Calenda, tirano dritto sul progetto di un partito unico centrista che punti almeno al 10%, Bonino li stronca: «Neanche loro sanno cos’è il Terzo polo». Certo la leader radicale non mette da parte il pragmatismo, consapevole che già alle prossime elezioni Europee un compromesso dovrà accettarlo per superare l’esame delle urne. E così apre uno spiraglio: «Io ho l’impressione che si debba andare ad alleanza elettorale e che poi al partito unico ci si penserà». La porta quindi resta socchiusa.
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