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Caso Moby, le chat tra Beppe Grillo e l’armatore Onorato: il pressing del fondatore M5s su Toninelli, Di Maio e Patuanelli

11 Marzo 2023 - 09:25 Maria Pia Mazza
La procura di Milano ha chiuso le indagini a carico dei due indagati per mediazioni e contratti pubblicitari illeciti. Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per traffico di influenze

Dopo la chiusura delle indagini della Procura di Milano sul fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo e sul patron del gruppo Moby, Vincenzo Onorato, in vista di una probabile richiesta di processo per traffico d’influenze illecite, emergono nuovi dettagli dagli scambi in chat tra i due. Stando alla ricostruzione dei pm Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda, tra il 2018 e il 2019, Grillo avrebbe inoltrato a diversi parlamentari pentastellati, tra cui gli allora ministri Danilo Toninelli e Stefano Patuanelli (non indagati), diverse richieste di aiuto avanzate da Onorato (suo amico di vecchia data), quando la compagnia di navigazione Moby era in crisi finanziaria. Nel capo d’accusa citato nel decreto di perquisizione emesso a gennaio 2022, si legge che «la società Beppe Grillo srl ha percepito da Moby Spa 120mila euro annui negli anni 2018 e 2019, come apparente corrispettivo di un «accordo di partnership, avente ad oggetto la diffusione su canali virtuali, quali il sito www.beppegrillo.it, di “contenuti redazionali” per il marchio Moby. «Nello stesso lasso temporale” – si legge ancora negli atti – Grillo ha ricevuto da Onorato richieste di interventi in favore di Moby S.p.a., che ha veicolato a parlamentari in carica appartenenti» al M5s e «nominati ministri dei governi in carica all’epoca […] trasferendo quindi al privato le risposte della parte politica, o i contatti diretti con quest’ultima».

L’accordo tra Grillo e Onorato per il comizio di Di Maio

Ma non solo. Tra le “utilità” promesse a Grillo a Onorato, come riportato da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, sono emerse anche «l’organizzazione di un comizio elettorale per il Movimento 5 stelle a Torre del Greco». Si tratta del comizio del 12 febbraio 2018 dove erano presenti Grillo e l’ex ministro Luigi Di Maio. In uno scambio di messaggi il fondatore del M5s chiede massimo riserbo a Onorato: «Organizza a Castellammare, veniamo io e Di Maio. Senza dire che ci sentiamo, ok?». E la replica del patron di Moby non si fa attendere: «Ti porto la città in piazza 60.000 persone». “Un’operazione” riuscita, anche vista la soddisfazione postuma espressa da Grillo in un messaggio successivo all’evento inviato a Onorato: «Bene, piazza pienissima».

Il pressing su Toninelli e Di Maio

Ma nel presunto traffico di influenze tutto ha un “prezzo”. E così, nell’estate del 2019 il garante del M5s scrive a Onorato: «Ho convinto Toninelli a occuparsi della questione a Bruxelles». La questione riguardava gli sgravi fiscali – nel pieno interesse delle attività di Onorato – del «decreto Cociancich», che prevedeva la modifica dei benefici fiscali previsti dal Registro Internazionale per le navi che impiegavano esclusivamente marinai italiani. Una richiesta che ha sollevato alcune perplessità nell’ex ministro dei Trasporti, che all’epoca replicò a Grillo: «Beppe, ciò che mi chiedi è avviato e fermo in Commissione europea. Unico mio dubbio, Onorato è amico e finanziatore di Renzi e gestisce Tirrenia che sappiamo come abbia mal operato. Siamo sicuri di volerci muovere per lui per tirarci addosso Msc e Grimaldi?». Davanti alle perplessità di Toninelli però Grillo chiede all’ex ministro di procedere e, al contempo, rassicura Onorato: «Toninelli scrive. Io ho risposto di andare avanti a Bruxelles». Sempre nell’estate 2019, Grillo scrive a a Onorato: «Vincenzo, ho attivato Luigi (Di Maio) e Toninelli, vediamo cosa dicono». La questione riguarda lo sblocco di 62 milioni di euro che Onorato attendeva dallo Stato. A distanza di alcuni giorni, secondo quanto emerso dalle indagini, l’ex ministro Toninelli fa sapere a Grillo che «prima di Ferragosto la mia direzione paga». E subito dopo, il fondatore del M5s comunica la notizia a Onorato: «Comunque paganoooooo». E la replica del patron di Moby non si fa attendere: «Caro Comandante grazie di cuore, senza di te saremmo nella cacca. Ti porto in piazza tutti i marittimi quando vuoi». 

L’intervento su Patuanelli

Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, Grillo avrebbe mediato un contatto tra Onorato e Marcello Minenna, all’epoca funzionario della Consob e dal 2020 al 2023 direttore delle Dogane. Oltre Minenna, Grillo avrebbe anche chiesto all’ex ministro Patuanelli di “intervenire” per sbloccare la vendita di due navi di Moby. Secondo Onorato la vendita era ostacolata dalle banche, in particolare Unicredit. E Grillo, ancora una volta, rassicura l’amico di vecchia data: «So che non ti ha chiamato patt, parlato ora, mi ha assicurato che sei seguito dal suo staff e comunque ti chiama».

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