Le chat dell’indagine su Beppe Grillo e Moby: «Ho convinto io Toninelli a pagare»

L’inchiesta per traffico di influenze a Milano: le chat con l’armatore e i ministri M5s

Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite. Nell’inchiesta ci sono i contratti pubblicitari che la compagnia di navigazione Moby di Vincenzo Onorato con il suo blog. Un accordo che prevedeva, per il 2018/2019, un compenso di 120 mila euro l’anno. E commissionava alla risorsa online di Grillo uno spot mensile con messaggi pubblicitari, contenuti redazionali e interviste a «testimonial» della Moby da far uscire anche sui social. L’inchiesta si basa anche su 60 pagine di chat tra Grillo e Onorato acquisite agli atti perché contenuti nell’indagine sulla Fondazione Open. E oggi Il Fatto Quotidiano racconta cosa c’è nelle carte.


I messaggi

Il 28 luglio Grillo invia a Onorato la replica dell’allora ministro dell’Economia Padoan a Carla Ruocco. E commenta: «Le facce di cazzo rispondono così». Poi: «Così impari a dare mille euro per cena a bimbominchia». Il primo agosto sempre Grillo gira un appunto di Luigi Di Maio: «Come promesso sono qui ad aggiornarla in merito alla sua segnalazione. Noi continueremo a vigilare affinché il tutto si svolga nel migliore dei modi». Successivamente Onorato ringrazia per un emendamento e Grillo replica: «Sono figli di puttana, dobbiamo andare a governare». Il 12 giugno 2019 Grillo torna a scrivere a Onorato: «Ho convinto Toninelli a occuparsi della questione a Bruxelles». Toninelli fa notare che Onorato è amico e finanziatore di Renzi: «Siamo sicuri di volerci muovere?». Grillo fa sapere di aver risposto di andare avanti a Bruxelles. E Onorato: «Toninelli, mi sembra che ragioni come il Pd dove hanno prevalso gli interessi delle lobby». Poi cambia idea e fa sapere a Grillo che l’incontro con Toninelli è andato benissimo. Il 30 luglio c’è uno stop: il ministero non paga più la sovvenzione. La risposta di Grillo: «Ho attivato Luigi e Toninelli, vediamo». Poche ore dopo inoltra a Onorato una chat proprio di Toninelli: «Prima di ferragosto la mia direzione paga. Il problema è che c’è pendenza di fronte all’Antitrust. Comunque dovrei aver risolto».


Il traffico di influenze

Il 9 agosto effettivamente il ministero paga. Mentre Toninelli ha annunciato di aver fatto causa a chi ha scritto che lui ha cercato di favorire il rinnovo delle concessioni di Moby. A settembre Grillo invia il contatto di Marcello Minenna per un problema che Onorato non spiega nel dettaglio. Il 24 ottobre sempre Onorato chiede a Grillo di intervenire su Unicredit che gli impedisce la vendita di due navi. Grillo gli invia il contatto di Stefano Patuanelli, allora ministro dello Sviluppo Economico. I due si sentono in alcune occasioni. Patuanelli spiega al Fatto: «Grillo mi chiamò per incontrare Onorato. Rispetto a questo mi sono interessato solo della amministrazione straordinaria come per altri casi».

Leggi anche: