«Vuoi morire?». La telefonata di minacce all’avvocato che si rifiuta di difendere Matteo Messina Denaro

Il legale d’ufficio Calogero Montante aveva già chiesto – senza successo – di poter rinunciare a difendere il boss di Cosa Nostra. Ora le minacce fatte pervenire al suo studio legale

Nessuno vuole difendere Matteo Messina Denaro nel processo per le stragi di Capaci e via D’Amelio. Qualche giorno fa, Lorenza Guttadauro – avvocato penalista e nipote del boss arrestato lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza – aveva rimesso il mandato e rinunciato a difendere lo zio. A quel punto, nella giornata di giovedì, la Corte d’Assise di Caltanissetta aveva assegnato al boss di Cosa Nostra un avvocato d’ufficio, Calogero Montante. Anche lui, però, aveva subito chiesto di poter rinunciare: «Sono incompatibile con l’incarico – aveva dichiarato in aula – sono stato difensore del falso pentito Vincenzo Scarantino nel processo per le stragi». La Corte però non gli aveva dato retta e aveva confermato la sua designazione. Ma per Montante la difesa del boss proprio non s’ha da fare. Secondo Repubblica, il suo studio legale di Canicattì, in provincia di Agrigento, avrebbe ricevuto ieri sabato 11 marzo una chiamata anonima di minaccia: «Sono un amico di Matteo… Non vuoi difenderlo? Vuoi morire?». L’avvocato ha subito denunciato l’episodio alle forze dell’ordine, che hanno fatto scattare uno stretto cordone di vigilanza, su disposizione della prefettura di Agrigento. Un attacco inquietante, e un motivo più che sufficiente – per Montante – per chiedere nuovamente la rinuncia al mandato. In attesa di capire se questa volta la Corte accoglierà l’obiezione, sono scattate le indagini per risalire all’autore della telefonata minatoria. Secondo le prime ricostruzione, riferisce il quotidiano romano, sembra che l’anonimo abbia chiamato allo studio di Caltanissetta di Montante, ma in quel momento c’era la deviazione sull’utenza dell’altro studio del legale.


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