Processo Messina Denaro a Caltanissetta, l’avvocato d’ufficio chiede di rinunciare all’incarico ma la Corte lo conferma

La Corte d’assise d’appello si è ritirata per sciogliere la riserva

Matteo Messina Denaro ha rinunciato a comparire a Caltanissetta al processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Ieri sua nipote Lorenza Guttadauro ha rimesso il mandato. Stamattina anche l’avvocato nominato d’ufficio, Calogero Montante, ha chiesto di rinunciare all’incarico. Ma la Corte d’Assise lo ha confermato. Montante ha spiegato che voleva rinunciare perché in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino Quater e nel processo d’Appello e perché ricopre la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo. Scarantino in passato aveva accusato falsamente alcune persone di essere mandanti delle stragi. E proprio per questo motivo erano stati indagati i tre agenti, accusati di aver costruito a tavolino le dichiarazioni del falso pentito. Proprio per questo, ci sarebbe incompatibilità. La Corte d’Assise d’Appello, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso di confermarlo nell’incarico. La Corte ha anche rinviato l’udienza al 23 marzo per le conclusioni della difesa.


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