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Migranti, sospeso l’esame della proposta di legge per ripristinare i decreti Sicurezza. La Lega tiene alta la tensione: «Faremo emendamenti al dl Cutro»

14 Marzo 2023 - 18:39 Felice Florio
I regolamenti parlamentari prevedono che le due Camere non deliberino parallelamente sugli stessi argomenti. Visto che il decreto governativo sta per iniziare l'esame al Senato, a Montecitorio la commissione ha sospeso i lavori sulla proposta Iezzi

È la corda che la Lega allenta, ma non molla, intorno al tema immigrazione. Una proposta di legge, a prima firma del deputato Igor Iezzi, che punta a ripristinare diverse norme contenute nei decreti Sicurezza del governo Conte uno. La linea dura, che da un lato appare invisa al Quirinale e dall’altro pone Giorgia Meloni in difficoltà con le diplomazie estere, è stata archiviata, per il momento. C’è una ragione regolamentare e una di merito. Partiamo dalla seconda: il decreto Cutro, varato dal Consiglio dei ministri nel luogo del naufragio dello scorso 26 febbraio, già ingloba alcune dei provvedimenti portati avanti dalla proposta di legge Iezzi. Tra tutti, la stretta ai permessi di protezione speciale, che in un primo momento non compariva nella bozza ed è stata inserita successivamente. «Un granello di contributo lo abbiamo portato con la nostra proposta di legge», ha sottolineato Iezzi. Per quanto riguarda invece i regolamenti parlamentari, questi prevedono che Camera e Senato non deliberino sugli stessi argomenti parallelamente. Poiché a Palazzo Madama sta per iniziare l’esame del decreto Cutro, di rango governativo, quest’ultimo assume priorità rispetto all’esame della proposta di legge leghista, di iniziativa parlamentare, che era stata incardinata presso la commissione Affari costituzionali di Montecitorio. «La proposta di legge», ha spiegato ai cronisti Iezzi, capogruppo della Lega in commissione, «è stata messa in freezer, è solo sospeso l’esame, ed è quello che la sinistra non ha capito. Come Lega proporremo in Senato degli emendamenti, poi il decreto verrà alla Camera ma sappiamo che abbiamo poco margine. Ma dopo il decreto trarremo le somme e vedremo cosa portare avanti».

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