L’avvocata che vuole difendere Matteo Messina Denaro: «Il mio è un appello al Boss, tutti hanno diritto al legale»

Si chiama Maria Carmela Manenti del foro di Catania

L’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro, ha rimesso il mandato per il processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il legale Calogero Montante, nominato d’ufficio, si è prima detto incompatibile. Poi ha denunciato una telefonata di minaccia nei suoi confronti. Un fatto che fa a pugni con quello che ha sempre detto l’Ultimo dei Corleonesi. Ovvero che non vuole difendersi in questi processi perché a suo parere la sentenza è già scritta. Ma oggi Maria Carmela Manenti del Foro di Catania in un’intervista all’edizione palermitana di Repubblica dice che vuole assumere quell’incarico. «Mi sono sentita in dovere di farmi avanti perché quanto sta accadendo è qualcosa di contrario alla Costituzione. Tutti hanno il diritto ad essere difesi e sono pronta a mettere a disposizione tutta la mia professionalità in ogni stato e grado di giudizio, secondo diritto e giurisprudenza, con impegno e leggendo carte notte e giorno», dice ad Alessandro Puglia. Manenti dice di aver svolto altri processi inerenti a personaggi coinvolti nella criminalità organizzata. Anche se c’è un problema: «Non sono iscritta alle liste d’ufficio. In passato lo facevo ma non riuscivo a difendere tutti quindi non ho rinnovato l’iscrizione. Anche perché sarei andata contro un procedimento disciplinare. Il mio è un appello al signor Matteo Messina Denaro e sono disposta a mettermi subito a lavorare. Se lui decidesse di nominarmi io sono disponibile e concorderemo insieme il tipo di difesa». Secondo l’avvocata «non c’è differenza nel difendere un boss di caratura internazionale o un povero disgraziato. Chiunque va difeso. Ho sempre lottato nella mia vita, non è stata facile, ma quando prendo a cuore qualcosa la faccio sempre bene e con il massimo della professionalità. Nella mia carriera posso dire di aver girato tutte le carceri della Sicilia». E dice di non avere paura: «Perché chi lavora con onestà, senza fare promesse stupide e seguendo il codice non può avere timori».


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