In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀAleksander ČeferinAurelio De LaurentiisCampaniaChampions LeagueEintracht FrancoforteFdIGaetano ManfrediGermaniaGiorgia MeloniGoverno MeloniInchiesteNapoliRegno UnitoScontriSSC NapoliUEFAUltrasViolenza negli stadi

Scontri Napoli, Manfredi contro il presidente della Uefa: «Dichiarazioni inaccettabili». De Laurentis: «Meloni faccia come Thatcher»

16 Marzo 2023 - 12:37 Felice Florio
Mentre il prefetto Palomba prova a smorzare i toni in conferenza stampa, il dibattito politico all'indomani delle devastazioni si fa sempre più acceso

All’indomani degli scontri che hanno devastato la città di Napoli, avvenuti in concomitanza del match di Champions League tra Napoli e Eintracht Francoforte, si è tenuta una conferenza stampa in cui il prefetto, Claudio Palomba, e il questore, Alessandro Giuliano, hanno illustrato la strategia adottata per la sera del 15 marzo. Nonostante il bilancio di sei agenti feriti e decine di migliaia di euro di danni, i due rivendicano il raggiungimento del principale obiettivo prefissato dalle autorità di pubblica sicurezza: «È da sottolineare il risultato che ci prefiggevamo dal primo momento, quello di tenere separate le tifoserie avversarie. Il risultato è stato conseguito anche nei momenti di maggiore criticità, le tifoserie non sono venute a contatto», afferma il questore. «Non dico che non ci siano stati incidenti, ma dico e riaffermo con forza che si è evitato, grazie alle forze dell’ordine, qualsiasi momento di contatto tra le due tifoserie. Per 48 ore le forze dell’ordine non hanno determinato alcun contatto tra le due tifoserie», aggiunge il prefetto. Palomba, ringraziando gli agenti per la «professionalità» e l’«equilibrio mantenuto», spiega anche che volutamente «il corteo di ieri dei tedeschi non è stato fermato dalla polizia. Alla fine ieri non è accaduto niente, era un corteo di persone non armate, se avessimo fermato il corteo e fossero andati in giro gruppi di 30-50 persone sarebbe stato più difficile controllarli».

Il sindaco Manfredi: «I tifosi si muovono con una strategia militare»

Prosegue: «Se si fossero divisi, sarebbe stato più difficile avere un controllo capillare dei singoli gruppi, quindi l’accompagnamento di tutti i tedeschi è stata una scelta. Non c’è stato contatto tra le due tifoserie, ci sono stati tentativi di sfondamento ma nessuno ha avuto contusioni tra tedeschi e napoletani e questo è il primario interesse, la tutela delle persone». In senso opposto le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Dopo la riunione del Comitato ordine e sicurezza in prefettura, dice: «Quello che è accaduto ieri è inaccettabile. Non è possibile che per una gara di calcio, la città sia oggetto di violenze di poche persone che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini». Insieme a lui, al questore e al prefetto, è presente anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, alla riunione. Manfredi, poi, solleva la sua preoccupazione poiché una violenza simile si era già manifestata in occasione della partita con l’Ajax. «Parliamo di gruppi organizzati che si muovono con una strategia militare facendo alleanze per creare danni. Noi abbiamo aiutato con la polizia municipale e con il trasporto dei tedeschi con il bus della Anm – l’azienda di trasporto pubblico locale, ndr -. Ho chiesto al ministro Piantedosi di fare partire il più velocemente quei tifosi da Napoli. Abbiamo avuto danni agli autobus e non solo, chiederemo alle sedi competenti di avere un ristoro dei danni così come i commercianti. Come Anm abbiamo avuto 20mila euro di danni».

De Laurentiis: «La politica si è sempre lavata le mani della violenza nel mondo del calcio»

Manfredi si scaglia contro il presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, che aveva definito «intollerabile» il divieto di trasferta ventilato per i tedeschi. «È inaccettabile perché parte da un pregiudizio, come se a Napoli fossero tutti delinquenti e chi arriva qua è invece santo. Ieri, la città di Napoli è stata ostaggio di teppisti per alcune ore, tedeschi e napoletani». Il presidente della società di calcio, invece, interpella i più alti vertici della politica. A Giorgia Meloni chiede di seguire l’esempio del Regno Unito per arginare le azioni dei facinorosi che gravitano intorno a questo sport. «La politica italiana della violenza nel calcio si è sempre lavata le mani. C’è stata solo una premier che ha fatto qualcosa, ed è stata la premier inglese. Una donna, e mi aspetto che Meloni faccia lo stesso. Lo dico da tanto tempo: prendete la legge inglese e applicatela in Italia». De Laurentiis, nella conferenza stampa della mattina del 16 marzo, sottolinea in più passaggi la necessità di intervenire a livello normativo: «Se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio, non esiste la possibilità neanche di migliorarli, gli stadi. Lo stadio dev’essere un luogo sacro, dove questa rappresentazione scenica importantissima viene trasmessa al mondo, come avvenuto ieri per noi con un match visto da un miliardo di persone».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti