Napoli-Eintracht, s’infiamma la polemica sugli scontri. Pd e M5S: «Piantedosi riferisca in aula». La Lega: «Paghi i danni il governo tedesco»

Per la Polizia quanto accaduto dimostra come il divieto di vendita di biglietti fosse giustificato

Infiamma la polemica sui violentissimi scontri registratisi oggi tra i tifosi del Napoli e quelli dell’Eintracht Francoforte prima del match di Champions League in programma allo stadio Maradona: lancio di pietre e bottiglie, vetri infranti, un’auto della polizia incendiata. L’alta tensione e la violenza fuori controllo per le strade del capoluogo partenopeo sono presto diventate un caso anche politico. In particolare tra i banchi dell’opposizione si sono sollevate non poche voci critiche, a cominciare dalla senatrice napoletana del Pd Valeria Valente. La quale ha commentato i fatti parlando di «una violenza che non solo offende la città, ma anche i valori del calcio, dello sport e di tutti i veri tifosi appassionati». E aggiungendo che «le immagini di Napoli, ferita da scontri e tafferugli nelle zone del centro, lasciano senza parole. Solidarietà alle cittadine e ai cittadini, assediati da violenti criminali, e alle Forze dell’Ordine, che stanno cercando di fronteggiare l’emergenza per garantire l’ordine pubblico». Per questo Valente invoca un intervento immediato del ministro dell’Interno Piantedosi, che a suo avviso deve spiegazioni. «Come è possibile che i tifosi dell’Eintracht siano potuti arrivare in città a centinaia, dopo che era stata vietata loro la trasferta proprio per ragioni di ordine pubblico, anche alla luce di quanto accaduto nella partita di andata a Francoforte?», domanda. Le fa eco Dario Carotenuto per conto del M5S, che chiede conto a Piantedosi della gestione dei tifosi tedeschi a Napoli «che stanno mettendo a fuoco la città». Si è associato alla richiesta di informativa urgente anche Francesco Borrelli, dell’Alleanza Verdi Sinistra.


La risposta della maggioranza

La maggioranza, però, dirotta il peso della responsabilità per quanto accaduto su altri: «Il nostro governo, attraverso una relazione fatta propria dalla Prefettura di Napoli e poi confermata dal Tar della Campania, aveva impedito la vendita dei biglietti ai tifosi dell’Eintracht, con relativi striscioni offensivi contro Piantedosi in Germania. Mi chiedo chi e perché li abbia fatti partire», afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «Stanno devastando Napoli e aggredendo poliziotti e cittadini – prosegue Antoniozzi – dopo quello che avevano fatto a Roma il 2018. Mi chiedo cosa dirà il signor Ceferin, presidente UEFA, che aveva criticato l’iniziativa preventiva del ministro Piantedosi e quali provvedimenti prenderà nei confronti della cosiddetta tifoseria tedesca». Fonti della Lega invece, secondo quanto riporta ANSA, puntano il dito contro Berlino: «Che sia il governo tedesco a pagare i danni. Aveva ragione il ministro Piantedosi a chiedere di vietare la trasferta a questi teppisti». Intanto anche la Polizia commenta quanto accaduto al suono del «ve l’avevamo detto». Le forze dell’ordine hanno infatti sottolineato, a margine dei tafferugli, che questi ultimi dimostrano come il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi dell’Eintracht fosse «giustificato». Ribadiscono che gli apparati di sicurezza italiani avevano «piena contezza della pericolosità» degli ultras tedeschi e del rischio di scontri con quelli locali, tanto da rinnovare il provvedimento dopo la decisione di sospensione del Tar nonostante alcuni sostenessero fosse «un atto discriminatorio» da parte dell’Italia.


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