L’Ue spiega che i motori a scoppio non spariranno nel 2035 e che sulle case green l’Italia deve scegliere

Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione: la proposta degli e-fuel può cambiare tutto

I motori a scoppio non scompariranno nel 2035. Le auto non dovranno essere per forza elettriche: basta che siano a zero emissioni. E sulle Case Green l’Italia deve fare delle scelte. Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea, parla dei due provvedimenti Ue contestati dal governo Meloni. E spiega in un’intervista a Repubblica che emissioni zero non vuol dire solo elettrico. Mentre le scelte della politica devono essere effettuate sulla base della scienza. E non sui sentimenti del momento. Il colloquio con Diego Longhin parte dalla proposta sugli e-fuel fatta dalla Germania: «I tedeschi ci hanno detto che vogliono l’implementazione dell’accordo che abbiamo raggiunto. Ora si è aperta una trattativa per vedere come possiamo fare. La discussione è in corso. Sono abbastanza sicuro che troveremo una soluzione».


Lo stop ai motori a scoppio nel 2035

Per questo Timmermans è ottimista sul raggiungimento di un patto: «Quando abbiamo negoziato l’accordo l’Italia era felice perché avevamo trovato tutti insieme una soluzione per i piccoli produttori. Spero che si possa convincere anche il governo italiano che su questo regolamento dobbiamo andare avanti. Mentre noi stiamo discutendo le case automobilistiche della Cina, solo nel 2023, porteranno in Europa 80 nuovi modelli di vetture elettriche accessibili anche dai cittadini con meno risorse. Dobbiamo reagire. Se noi vogliamo un futuro per l’industria dell’automobile in Europa dobbiamo andare avanti, non indietro. Questo è importante. Ci sono centinaia di migliaia di posti di lavoro in ballo per il futuro. E il futuro sono le macchine senza emissioni di CO2».


Le nuove vetture saranno solo elettriche?

Timmermans spiega che le nuove automobili non saranno solo elettriche: «Questa decisione la prenderà l’industria. Non è una scelta che ci assumiamo noi. Abbiamo indicato solo l’obiettivo, emissioni zero. Il resto dipende dalle imprese del settore e dalla filiera. Quale tecnologia volete sviluppare? Io preferisco le macchine a batteria, elettriche o a idrogeno, ma se ci sono altre tecnologie tocca all’industria decidere, non a noi». Mentre sulle Case Green «l’Italia deve fare delle scelte. Un’economia non può crescere su una terra morta. Dunque non ci può essere opposizione fra ambiente, difesa del clima ed economica. La nostra società dipende da un’economia sostenibile, circolare. L’Italia è talmente industrializzata che è stata sempre in grado di reinventare la sua industria. Dobbiamo avere fiducia nel popolo italiano che sa benissimo creare un’economia sostenibile e circolare».

La scienza e la politica

Timmermans ricorda che in Italia i danni causati dalle condizioni meteorologiche nel 2021 sono stati stimati in 2 miliardi di euro. «Gli scienziati dicono che la resa del frumento si ridurrà del 12% nelle regioni meridionali dell’Europa se la temperatura aumenterà di 2 gradi. Senza una transizione verso una sostenibilità, gli shock diretti e indiretti colpiranno il pianeta, i cittadini e i mercato. Influenzeranno l’offerta di beni, i prezzi e la domanda. Ascoltiamo la scienza». Perché secondo il vicepresidente della Commissione Ue «le scelte della politica devono essere basate sull’evidenza scientifica, sui fatti, non sui sentimenti del momento. Se rifiutiamo tutto questo, torniamo all’oscurantismo che non ha mai portato sviluppi positivi. Abbiamo bisogno della scienza, di reinventare la nostra economia e di nuove tecnologie, nell’industria e nell’agricoltura. Mettendo al primo posto il sociale».

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