Maternità surrogata, il governo pronto alla battaglia. Mollicone (FdI): «Reato peggiore della pedofilia»

Il presidente della commissione Cultura della Camera su La7 difende la linea di Rampelli e propone di ampliare le pene: «Non si scelgono i bambini come la tinta di casa»

Il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone – che tra l’altro appartiene alla stessa “corrente” del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli dalle cui dichiarazioni di sabato è nato il caso politico di queste ore – rincara la dose a proposito di maternità surrogata e della battaglia che il governo tutto intende dare a questa pratica già oggi illegale in Italia (punita con pene fino a 3 anni e 6 mesi dalla legge 40 del 2004): «E’ un reato grave, più grave della pedofilia», ha affermato Mollicone, questa mattina 20 marzo, a Omnibus su La7: «Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa», ha aggiunto. Mollicone ha anche spiegato che, per le coppie omogenitoriali che accettano che il figlio sia inizialmente registrato solo con uno dei due padri o madri, la procedura per il riconoscimento dell’altro genitore esiste: «La Cassazione ha indicato come soluzione l’adozione di casi particolari, che sono semplificate. Il giudice verifica che esiste un legame genitoriale e accetta l’adozione». L’ex senatore della Lega, Simone Pillon, intervistato su La Stampa intanto appoggia la battaglia imbracciata da Fratelli d’Italia e non solo, decisi a rendere la maternità surrogata un reato “universale”: «Si vuole demolire la famiglia, passo dopo passo. Quando tutto si trasforma in famiglia, allora niente più è famiglia. Questo è ciò che si nasconde dietro slogan come “Love is love“. Se si dice che due donne o due uomini fanno una famiglia allora perché non tre o quattro? In Olanda l’amore poliamoroso sta per diventare legge. Si procede per gradi, come ha dimostrato il Pd con una strategia evidente. Prima le unioni civili, poi il ddl Zan. Il secondo passo sarebbe il matrimonio egualitario, dal quale poi si arriverebbe al tema dei figli, dando il via libera alla genitorialità arcobaleno. Mi stupisce che un partito nato con l’obiettivo di proteggere i diritti del proletariato, ora voglia difendere i diritti di chi i figli li vuole comprare con l’utero in affitto». A proposito delle parole di Rampelli che aveva sostenuto che i genitori legali che hanno avuto un bambino con la maternità surrogata si «spacciano» come genitori a tutti gli effetti: «La legge prevede con chiarezza che l’utero in affitto sia un delitto. È reato anche solo farne pubblicità. Non mi pare quindi un termine particolarmente efferato». Bene dunque perseguire il reato: «Sono assolutamente d’accordo. Non si capisce perché non venga perseguito anche in Italia, come si fa con la pedofilia». Ieri, la ministra Eugenia Roccella aveva affermato che per il Governo «l’utero in affitto è un mercato dei bambini» ed è probabile che in questi giorni prenda velocità l’iter per rendere la pratica reato universale, con una proposta di legge già presentata la scorsa legislatura.


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