Ventimiglia, il bimbo ferito è stato dimesso dall’ospedale. La madre: «Nessuno ha detto la verità su cosa gli è successo, ma presto la dirà lui»

Il piccolo era stato ricoverato in condizioni gravissime lo scorso 19 dicembre. Per la vicenda sono indagate la nonna e il suo compagno

È stato dimesso questa mattina il bimbo di 6 anni trovato gravemente ferito in via Gallardi, a Ventimiglia, lo scorso 19 dicembre. Il piccolo era ricoverato da tre mesi all’ospedale Gaslini di Genova. La nonna paterna del bimbo e il suo compagno sono indagati in concorso con l’accusa di lesioni gravissime dolose. Ora che le sue condizioni sono migliorate, il piccolo potrà tornare a casa dalla mamma Elena, che oggi ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. «Sta bene. Dovrà soltanto tenere un tutore al braccio e il busto per circa tre mesi. Anche psicologicamente non mostra segni di choc o turbamenti, è abbastanza tranquillo», ha raccontato questa mattina la donna. Per gli investigatori, intanto, restano ancora molti dubbi da sciogliere. Innanzitutto, come si è ferito e chi è coinvolto. Il piccolo, infatti, era stato ricoverato all’ospedale in condizioni gravissime, a causa – tra le altre cose – di una perforazione del polmone, molteplici lesioni alle vertebre e un braccio fratturato. Il piccolo, che frequenta la prima elementare, tornerà a scuola «non appena si riprenderà». Anche se, assicura la madre, «ha continuato a studiare anche in ospedale, con la maestra che andava tutti i giorni a trovarlo». Nei mesi scorsi, gli inquirenti sembravano essere al lavoro su due ipotesi: la caduta del piccolo da un’auto in corsa oppure i maltrattamenti da parte del compagno della nonna. A fare chiarezza su quanto accaduto potrebbe essere proprio il piccolo, che per ora non ha ancora recuperato la memoria. «Se nessuno ha detto la verità finora, difficilmente la diranno adesso – ha commentato con amarezza la madre del bimbo -. Sarebbe meglio confessarla prima che il piccolo recuperi la memoria. Mio figlio dovrà iniziare un percorso di terapia dallo psicologo e prima o poi parlerà».


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