Omicidio Thomas Bricca, negli smartphone la chiave per le indagini? Il sogno premonitore del padre: «Per Pasqua avremo la verità»

Paolo Bricca racconta di aver visto suo figlio in sogno e si appella nuovamente ai responsabili: «Costituitevi e chiedete perdono»

«Ho fatto un sogno strano. Thomas mi ha detto: “Papà, sono otto quelli che devono prendere”». Inizia così il racconto di Paolo Bricca, padre di Thomas, il 18enne ucciso ad Alatri lo scorso 30 gennaio. «Mi sono svegliato di soprassalto – ha proseguito -. Pensando al gruppo che ora è sotto accertamento, ci siamo come numero. Speriamo che al più presto i telefonini diano risposte. Speriamo arrivino queste belle uova di Pasqua in modo da far trascorrere anche a Thomas una bella festa in grazia di Dio». E ha aggiunto: «Ci vuole un po’ di tempo e pazienza. Alla fine la spunteremo. Dio vede e provvede». Proprio oggi, 22 marzo, sono iniziate infatti le analisi sullo smartphone di Mattia Toson, uno degli indagati per l’omicidio, con l’obiettivo di individuare tracce forse cancellate delle conversazioni avvenute prima e dopo il delitto. La Procura di Frosinone ha anche affidato ai carabinieri di Roma il compito di estrarre una copia forense con tutti i contenuti del cellulare di Niccolò Toson, il fratello minore di Mattia attualmente non indagato.


L’appello del padre e le indagini

Il padre di Thomas ha lanciato un nuovo appello chiedendo ai responsabili dell’omicidio del figlio di costituirsi: «Non hanno scampo. Si costituiscano e chiedano perdono alla famiglia, paghino per quello che hanno fatto. È per loro l’unica maniera di riscattarsi un po’ di coscienza, ammesso che ce l’abbiano». Tra gli indagati per la morte del giovane ci sono al momento Roberto Toson e il figlio Mattia. Oltre al nonno acquisito di quest’ultimo, Francesco Dell’Uomo. L’ipotesi più accreditata al momento è quella dello scambio di persona. Il vero bersaglio, secondo le attuali ricostruzioni, sarebbe stato Omar Haudy, ragazzo di origini marocchine entrato in contrasto con i Toson.


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