La Banca d’Inghilterra alza ancora i tassi (per l’undicesima volta consecutiva)

Il Monetary Policy Committee della banca centrale di Londra ha aumentato i tassi di 25 punti base al 4,25%,

La Bank of England continua nella corsa al rialzo dei tassi britannici portandoli – sulla scia delle decisioni di Fed e Bce – dal 4% al 4,25%, con un aumento di un quarto di punto. Si tratta dell’undicesimo rialzo consecutivo in 18 mesi, deciso dal Monetary Policy Committee della banca centrale di Londra. Un aumento previsto ma che porterà ulteriori conseguenze sull’inflazione nel Regno Unito, che a febbraio è salita al 10,4% su base annua (sopra le stime che indicavano 9,9%). La decisione sui tassi da parte della BoE era attesa dopo quella della Federal Reserve e della Bce. Stando alle indicazioni rese note ieri dell’Office for National Statistics britannico (Ons), la ripresa dell’inflazione – al livello ad oggi più elevato in seno al G7 – è stata frutto di un’ulteriore ascesa delle bollette dell’energia del 26,6%. Ma in particolare di nuovi rincari mensili di portata imprevista sui generi alimentari: aumentati fino ad oltre il 18%, anche per effetto della mancanza delle settimane scorse in molti supermercati di pomodori e altre verdure importante di solito in inverno sull’isola dal Nordafrica o dal sud della Spagna. Commentando la situazione, il cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, titolare dell’Economia nel governo conservatore di Rishi Sunak, ha avvertito che «la discesa dell’inflazione non è inevitabile» o garantita a priori. «Non senza insistere – spiega – sull’obiettivo di dimezzarla nei prossimi mesi», ma a patto di rispettare la tabella della manovra finanziaria di primavera da lui presentata in Parlamento. Testo, questo, che ipotizza un graduale calo del carovita sino a un rientro sotto quota 3% entro inizio 2024.


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