Credit Suisse e Ubs, nelle scorse settimane, hanno ricevuto dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti una richiesta di informazioni sui propri dipendenti nell’ambito di un’indagine internazionale sull’aggiramento delle sanzioni ai russi. Secondo l’indiscrezione di Bloomberg, ci sarebbero anche le due banche svizzere tra gli istituti coinvolti nell’indagine del governo americano per individuare chi avrebbe avuto a che fare con i clienti raggiunti dalle sanzioni internazionali. L’inchiesta punta a chiarire se i consulenti finanziari delle banche hanno aiutato gli oligarchi russi a eludere le misure di congelamento dei beni e del patrimonio, per continuare a fare affari. Sempre Bloomberg sottolinea che, prima della guerra, Credit Suisse gestiva almeno 60 miliardi di dollari per i clienti russi. La richiesta di informazioni sarebbe arrivata prima delle fibrillazioni sul mercato e dell’accordo di acquisizione con Ubs.
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