Bergamo, foto intime da una tredicenne che lo segnala su Youpol: arrestato impiegato 24enne

Il ragazzo avrebbe minacciato la minorenne di diffondere le sue foto intime se lei non avesse acconsentito ad avere rapporti sessuali con lui

Lui aveva 20 anni, lei meno di 14 quando si sono conosciuti. Ora i due ne hanno 24 e 18, ma lui, impiegato di Dalmine, nel Bergamasco, adesso si trova in carcere dopo un’operazione dei Carabinieri portata a termine nella serata di giovedì 23 marzo. Tutto, riporta il Corriere di Bergamo, è partito dalla denuncia della ragazza dello scorso mese ai Carabinieri della stazione di Martinengo alla quale era preceduta una segnalazione su Youpol, l’app della Polizia, indirizzata perlopiù ai giovani, che permette di comunicare episodi di bullismo e violenza domestica. Stando alla denuncia, la storia era iniziata nel 2018 su Instagram, ed era continuata fino ad oggi. Ma la neo maggiorenne, che proviene da un contesto familiare tribolato, si sentiva in trappola. M.C. – queste le iniziali del 24enne – l’aveva contattata quando lei ancora aveva 13 anni, tramite un profilo che si è poi rivelato falso: sia le informazioni che la foto non corrispondevano alla vera identità del ragazzo. Messaggio dopo messaggio la conversazione si era scaldata, e così, dopo la richiesta di lui, lei gli aveva inviato in chat delle foto intime.


Le avances sessuali

Ottenuto il materiale, il ragazzo le propone di incontrarsi di persona. Lei inizialmente rifiutava ma alla fine cede alle avances, dato che – sostiene la ragazza – lui avrebbe minacciato di diffondere online le foto intime che aveva ricevuto. Gli appuntamenti sarebbero stati un paio in totale, nei quali il ragazzo avrebbe forzato la mano per ottenere un rapporto sessuale. Una volta capito che non si sarebbe liberata di lui nemmeno assecondandolo, la ragazza ha deciso di denunciare. I Carabinieri si sono quindi messi al lavoro per ricostruire l’identità del 24enne. Operazione che si è rivelata difficile, ma che ha dato i suoi frutti. M.C. è un ragazzo apparentemente normale: incensurato e di buona famiglia, un lavoro stabile da impiegato, una fidanzata e nessun precedente. Eppure, stando alle chat mostrate dalla ragazze, le richieste sarebbero continuate con insistenza.


L’arresto

Si è deciso dunque per l’agguato. Giovedì sera i due si sono dati appuntamento. Lei attendeva lui, che appena arrivato l’ha fatta salire in auto con l’intenzione di dirigersi in un luogo appartato. Prima ancora che potesse partire, però, i Carabinieri lo hanno fermato e per poi perquisirgli casa. Hanno trovato altri profili falsi, e ora il sospetto è chi ci possa essere più di una vittima. L’interrogatorio di convalida è previsto per oggi, ma nel frattempo M.C. è in arresto per tentata estorsione. Ad assisterlo ci sono i legali Mauro Bovolenta e Stefania Balarini del Foro di Milano.

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