Cosa sono i Credit Default Swap, i Coco Bond e le obbligazioni AT 1 che hanno scatenato il panico nelle Borse

La crescita dei titoli che assicurano dal rischio fallimento è la cartina di tornasole delle difficoltà del settore. Vediamo come funzionano

L’ultima vittima del panic selling è stata Deutsche Bank. Ieri la banca tedesca ha guidato i crolli nelle Borse europee. Non tanto per un crollo del fatturato e dei ricavi. Ma per vecchie accuse di riciclaggio e frodi che però i manager dell’istituto non sono ancora riusciti a fare dimenticare. La cartina di tornasole delle difficoltà della banca tedesca è la crescita dei suoi credit default swap. Ovvero dei titoli che assicurano dal rischio fallimento. L’intero comparto del credito ieri ha visto una crescita delle assicurazioni contro il fallimento. In prima linea, oltre a DB, anche Credit Suisse. Che oggi, ad onta dell’annunciata fusione con Ubs, mostra più o meno gli stessi problemi di Deutsche. Un’altra osservata speciale, giusto per dimostrare che nessuno è al sicuro, è la francese Société Générale. Ma cosa sono gli strumenti finanziari che hanno scatenato il panico nelle Borse? Un breve riepilogo.


I Cds: le assicurazioni sul fallimento

I Credit Default Swap sono strumenti finanziari che hanno la funzione di trasferire il rischio. Un credit default swap è un contratto derivato che trasferisce l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso. Può coinvolgere obbligazioni o forme di debito cartolarizzato. Un esempio. Una società vende un’obbligazione con un valore nominale di 100 euro e una scadenza a 10 anni a un investitore. La società può rimborsare i cento dollari alla fine dei dieci anni e pagare gli interessi per tutta la durata dell’obbligazione. Ma può anche fallire. In questo caso l’investitore rischia di non rivedere i suoi soldi. E allora può acquistare un Cds per trasferire il rischio a un altro investitore. L’acquirente del Cds paga il venditore fino alla data di scadenza del contratto. In cambio, il venditore di Cds accetta di pagare all’acquirente di CDS il valore del titolo nonché tutti i pagamenti di interessi che sarebbero stati pagati tra quel momento e la data di scadenza in caso di evento di credito.


I Coco Bond

CoCo Bond è l’abbreviazione di Convertible Contingent Bond. Anche queste sono obbligazioni ma sono convertibili: in determinate situazioni si trasformano in azioni, ovvero in titoli di possesso del capitale della società che le ha emesse. Naturalmente in questo caso parliamo di banche. E quando si convertono in azioni non sono più debiti e la situazione debitoria dell’istituto di credito viene alleggerita. I CoCo Bond si trasformano in azioni quando, per esempio, gli indicatori di solidità patrimoniale di una banca scendono sotto una certa soglia. Si tratta di titoli rischiosi. Perché chi li emette ha bisogno di soldi ma non è detto che risolva i suoi problemi con quella liquidità Per questo hanno rendimenti più elevati. La conversione obbligatoria in molti casi scatta in caso di riduzione del Core Tier 1 al di sotto del 5%. Si tratta della percentuale di capitale versato dai soci, più gli utili (se ci sono) in rapporto alle attività rischiose. Quindi rappresenta il rapporto tra il capitale proprio di una banca e i prestiti che ha concesso.

Gli Additional Tier-1 Bond

Le obbligazioni AT 1 sono invece gli Additional Tier-1 Bond. L’Economist spiega che hanno avuto una funzione ben precisa nella crisi delle banche svizzere. Perché al momento dell’annuncio della fusione con Ubs Credit Suisse ha anche deciso di svalutare 16 miliardi di franchi svizzeri di AT 1. Anche i titoli AT 1 sono una forma di obbligazioni convertibili creata dopo la crisi finanziaria globale del 2007-2009 per prevenire la necessità di salvataggi governativi di banche in difficoltà. Quando non c’è nessun problema nei conti il loro funzionamento è simile a quello delle obbligazioni: agli acquirenti si paga un interesse su credito e li si rimborsa alla scadenza. Quando le cose vanno male e vengono raggiunti punti di innesco, come il capitale di una banca che scende al di sotto di determinati livelli relativi alle attività, le obbligazioni si convertono in azioni. Tagliando il debito della banca e assorbendo le perdite. Il mercato di questi strumenti finanziari oggi vale circa 275 miliardi di dollari. Le banche private in Asia ne sono state storicamente acquirenti accaniti, e ne hanno raccolto le emissioni per i loro clienti ultra ricchi.

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