Ruggero Freddi: il prof pornostar cacciato da La Sapienza ricorre alla Corte dei Conti: «L’università ha speso male i soldi dei cittadini»

Secondo il docente di analisi matematica le responsabili sono la rettrice e la direttrice del suo dipartimento

Ruggero Freddi, ex professore a La Sapienza ma anche attore porno in alcuni film gay, ha vinto la causa contro il suo ateneo. L’università dovrà pagargli i 2.500 euro per le ore di insegnamento e altri 1.500 per l’ingiustificata chiusura del rapporto lavorativo. Freddi è stato cacciato quando in università sono venuti a sapere del suo lavoro nel cinema porno. Ora però il docente di analisi con due lauree in ingegneria e matematica ha deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti. Chiedendo, racconta l’edizione romana di Repubblica, «di accertare le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti. Tra cui la rettrice Antonella Polimeni e Tiziana Catarci. Ovvero «la direttrice del dipartimento a cui afferisce il corso dal quale sono stato allontanato, e ogni altra persona eventualmente coinvolta».


Il danno e la beffa

Secondo Freddi le due potrebbero aver danneggiato l’università. «Non mi sono noti – si legge nell’esposto di Freddi – i procedimenti intrapresi dall’ateneo nel presente, nel passato o pianificati per il futuro atti ad individuare i responsabili del mio ingiustificato allontanamento e coloro che hanno deciso, rifiutando le mie numerose proposte di accordo, di arrivare fino al sopramenzionato giudizio finale». L’esposto è stato inviato via Pec giovedì scorso. «L’università è stata multata per l’atteggiamento di ingiustificata chiusura. Sono stati buttati soldi pubblici. Per questo a pagare deve essere chi ha sbagliato e non l’Ateneo. Dove lavorano persone di grandissimo valore accademico e umano», dice. E ancora: «La Sapienza mi aveva chiesto di rimuovere da internet le immagini che mi ritraevano all’ingresso dell’università. A loro dire avrei leso la reputazione dell’Ateneo. Per una foto mi volevano fare causa. Ora, dopo la sentenza di condanna sono usciti articoli in tutto il mondo, anche in Vietnam e in Corea. Perché comunque non è normale far lavorare un professore senza contratto e non pagarlo. La Sapienza è stata screditata da questa vicenda, ma nessuno ha preso posizione verso i responsabili».


Leggi anche: