Ipnosi al posto dei sedativi: a Terni il primo tumore cerebrale rimosso con il paziente sveglio

Secondo i medici si tratta di una tecnica che permette di ridurre al minimo il rischio di deficit neurologici post-operatori

Rimuovere un tumore cerebrale senza necessariamente sedare il paziente non solo è possibile ma presenta anche molti vantaggi. Lo ha dimostrato l’equipe medica del reparto di neurochirurgia dell’ospedale Santa Maria di Terni, in collaborazione con i colleghi di neurorianimazione e neurofisiopatologia. Qui i camici bianchi hanno eseguito un complesso intervento di rimozione di un tumore cerebrale. La particolarità è che durante l’operazione il paziente era sveglio. Per ridurre l’uso di farmaci sedativi e antalgici, i medici hanno usato alcune tecniche ipnotiche, così da aumentare la prontezza ai test linguistici intraoperatori, ossia durante l’operazione. È la prima volta che viene eseguito in Umbria un intervento così delicato.


L’operazione

«È una pratica standardizzata e riconosciuta come indispensabile per garantire il miglior risultato oncologico e ridurre al minimo i rischi di deficit neurologici post-operatori», ha spiegato il direttore generale Andrea Casciari. L’ipnosi è una tecnica che trova spazio in diversi ambiti della medicina moderna. Per esempio, viene utilizzata a livello ambulatoriale per trattare il dolore acuto e cronico oppure per la gestione dell’ansia e delle fobie. L’intervento di neurochirurgia dell’ospedale di Terni ha riguardato un giovane paziente affetto da un tumore cerebrale localizzato in corrispondenza dell’area che controlla la produzione del linguaggio. Da qui la necessità di svolgere l’operazione mentre il paziente era sveglio, così da verificare in tempo reale se si stesse producendo un danno neurologico o meno durante l’asportazione del tumore.


L’ipnosi e le operazioni

«L’utilizzo dell’ipnosi ha permesso di controllare lo stato ansioso del paziente, riducendo contestualmente l’utilizzo dei farmaci anestesiologici: in questo modo il paziente è rimasto vigile durante tutta la durata della procedura», ha precisato il primario Carlo Conti. Il giovane, infatti, è stato guidato in uno stato ipnotico già nei giorni precedenti all’intervento, così da evitare l’uso di dosaggi elevati di sedativi. E l’operazione sembra essere riuscito. In seguito all’intervento, il paziente ha trascorso un periodo di 12 ore in neurorianimazione per uno stretto monitoraggio dei parametri vitali. Poi è tornato nel reparto di chirurgia e dopo due giorni è stato dimesso senza nessun nuovo deficit neurologico.

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