Russia e Bielorussia: atleti sì, bandiere no. Il Cio detta la linea ma rinvia la scelta per Parigi e Milano-Cortina: «Decideremo noi, basta pressioni politiche»

La decisone sulle prossimi Olimpiadi estive 2024 e invernali 2026 arriverà nei prossimi mesi. Confermato il sostegno all’Ucraina, ma con implicita polemica annessa

Niente squadre, bandiere o inni di Russia o Bielorussia nelle competizioni sportive internazionali. È l’indicazione confermata oggi dal Comitato olimpico internazionale (Cio), in risposta alla richiesta di una linea di condotta unitaria avanzata dal Summit olimpico tenutosi lo scorso 9 dicembre. Gli atleti provenienti dai due Paesi considerati responsabile e fiancheggiatore della guerra in Ucraina potranno sì partecipare a competizioni sportive, ma non all’interno delle loro squadre nazionali o con alcun simbolo che faccia loro riferimento. Lo potranno fare invece, è la novità, come “Atleti individuali neutrali”. Questa, per lo meno, è la raccomandazione trasmessa dal board del Cio a tutte le federazioni sportive dei Paesi aderenti. Con un importante disclaimer temporale, tuttavia. La linea indicata non riguarda al momento i due prossimi grandi eventi olimpici – i Giochi estivi di Parigi 2024 e quelli invernali di Milano-Cortina 2026. Per quelli, mette in chiaro oggi il Cio in una lunga dichiarazione, una decisione sarà presa «al momento appropriato», anche tenendo conto del monitoraggio dell’applicazione delle indicazioni diramate oggi.


Un passo alla volta

Le raccomandazioni diffuse oggi dal Cio, che le federazioni sportive nazionali saranno di qui in poi invitate ad applicare, riguardano dunque le competizioni sportive internazionali dei prossimi mesi. Il board dell’istituzione non ha reso noto al momento quando sarà effettuata la prossima valutazione e la decisione riguardo alle Olimpiadi di Parigi ’24 e Milano-Cortina ’26. Ecco in dettaglio le principali indicazioni fornite dal Cio:


  1. Gli atleti russi o bielorussi potranno competere soltanto come “Atleti individuali neutrali”;
  2. Squadre formate da atleti russi o bielorussi non devono essere considerate;
  3. Non possono essere ammessi atleti o membri dello staff di supporto in servizio presso l’esercito o le agenzie di sicurezza nazionale di Russia o Bielorussia, né quelli che supportino attivamente la guerra.

Solidarietà all’Ucraina

Nella sua dichiarazione il Cio ribadisce inoltre la massima solidarietà con l’Ucraina vittima dell’aggressione militare russa, ribandendo l’impegno «di tutto il movimento olimpico ad aiutare gli atleti ucraini in ogni modo possibile, così da vedere una squadra forte» della nazionale di Kiev alle Olimpiadi di Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026. In quest’ottica il Cio annuncia di aver triplicato i fondi per il Comitato nazionale ucraino per uno stanziamento di 7,5 milioni di dollari. E in questo spirito, viene ribadita l’indicazione a mantenere in vigore tutte le sanzioni di politica sportiva contro Russia e Bielorussia prese all’indomani dell’invasione dell’Ucraina: le federazioni nazionali di tutto il mondo dovrebbe dunque assicurarsi che:

  • nessun evento sportivo internazionale sia organizzato in Russia o Bielorussia;
  • bandiere, inni o altri simboli nazionali dei due Paesi “paria” non siano mostrati in alcun evento sportivo internazionale;
  • nessun funzionario di Stato o di governo dei due Paesi sia accreditato o invitato ad alcun evento sportivo internazionale.

Sassolini dalle scarpe

Al contempo il Cio si toglie qualche sassolino dalle scarpe rispetto alle pressioni politiche di cui ritiene di essere stato oggetto, ribadendo che qualsiasi decisione su Parigi e su Milano sarà presa esclusivamente dai suoi organi in piena autonomia. Un intero paragrafo della lunga lettera è dedicato a lamentare le pressioni esercitate negli ultimi mesi. ll movimento olimpico, si legge, «respinge fermamente qualsiasi interferenza politica sull’autorità autonoma delle organizzazioni sportive nel decidere sulla partecipazione (di atleti o membri dello staff, ndr) nelle loro competizioni». E se da un lato la solidarietà all’Ucraina e ai suoi atleti viene ribadita esplicitamente, dall’altra il Cio fa notare polemicamente come «sono stati considerati anche gli altri 70 conflitti armati e guerre in corso nel mondo: i comitati olimpici nazionali delle regioni impattate seguono i principi della Carta Olimpica e non richiedono l’esclusione degli atleti dell’altra parte in conflitto, al contrario permettono loro di competere negli eventi sportivi internazionali senza restrizioni». Il territorio – olimpico – è marcato. Anche se non tutti apprezzeranno.

Foto di copertina: EPA/LAURENT GILLIERON – Il presidente del Cio Thomas Bach apre la riunione del board dell’istituzione – Losanna, 28 marzo 2023.

Leggi anche: