Chi era Andrea Spinelli, il «viandante» in cammino da 10 anni contro il tumore al pancreas

Catanese di nascita e pordenonese di adozione, aveva percorso 15 milioni di passi nei primi 5 anni dalla diagnosi, il 18 ottobre 2013: i medici gli avevano dato pochi giorni di vita

Gli avevano dato pochi giorni di vita e allora lui aveva iniziato a camminare. Per tenere a bada la malattia, per allontanarsi da una diagnosi di tumore al pancreas che sembrava non lasciargli scampo. Gli esami clinici, il viavai dall’ospedale, sedici mesi di chemioterapia. E 15 milioni di passi fatti nei primi 5 anni dalla scoperta del tumore, il 18 ottobre 2013. Lo chiamavano il Forrest Gump di Pordenone, Andrea Spinelli, originario di Catania ma trasferitosi in Friuli-Venezia Giulia, morto giovedì 30 marzo all’Hospice del Centro di riferimento oncologico di Aviano a 50 anni. Negli ultimi dieci aveva camminato, e tanto, girando tutta Italia e diversi Paesi europei lungo le vie dei pellegrini, raccontando il suo progetto e le sue esperienze in numerosi libri di successo: «Se cammino, vivo», «Il caminante», «Camminatore, pellegrino e viandante». Quando a ottobre del 2022 gli era stato diagnosticato un secondo tumore ai polmoni, aveva proseguito il suo racconto sui social, condividendo le foto della sua quotidianità dal camper che era diventata la sua casa e in cui viveva con la moglie. Una settimana fa, il messaggio in cui annunciava di aver già camminato i suoi ultimi passi: «Un mese di Hospice e sono ancora qua a ringraziare chi si sta occupando di me. Molto probabilmente non riuscirò più a camminare, ma con la mente desidero ancora fare qualche passo, non perderò mai la speranza. Con serenità, buona vita». Senza dimenticare quanto essere viandante fosse stato così importante per lui, come scriveva nei suoi libri: «Non so perché ho iniziato a camminare, l’ho fatto e basta. Forse ho incominciato con il pensiero già sul letto di ospedale e oggi, se sono ancora in vita lo devo proprio alle mie gambe».


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