Veleni alla Scala, i sindacati contro il trasloco di Fuortes dalla Rai. E Meyer si ricandida: «Ho rimesso a posto la Ferrari, vorrei continuare a guidarla»

Le voci e gli intrighi sulla guida del Teatro milanese dopo il 2025

I sindacati si oppongono all’ipotesi della nomina di Carlo Fuortes, Ad della Rai in uscita da Via Mazzini, come nuova guida del teatro La Scala. Si tratta di Cgil, Cisl, Uil e Fials, che in un comunicato si dicono «profondamente contrari a logiche di scambio politico che mettono in discussione l’autonomia culturale del Teatro». Non fanno riferimento diretto a Fuortes, i sindacati, ma citano le notizie circa la possibile nuova nomina. La decisione spetterà al consiglio di amministrazione, presieduto dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. Il sovrintendente attuale della Scala è Dominique Meyer, il cui mandato scade nel 2025, ma lo statuto prevede che il successore venga deciso per tempo. In merito alle voci di una sua sostituzione con il direttore generale della Rai, Meyer ha dichiarato: «La Scala non è di mia proprietà, decide il cda, ma ho rimesso a posto la Ferrari e mi piacerebbe guidarla». Dal canto suo, Fuortes non nega che avrebbe piacere a guidare il teatro. Anche in virtù del fatto che è già stato sovrintendente dell’Opera di Roma. Ma c’è chi nei giorni scorsi ha dato una prima smentita.


«Serve un profilo d’eccellenza e autonomia»

In merito alle voci su Fuortes, il sindaco di Milano Sala ha riferito che «nel Cda della Scala non si è mai nemmeno accennato ad un’ipotesi del genere». Ma i sindacati, anche di fronte all’eventualità si dicono fermamente contrari. «Vorremmo ricordare che nel recente passato abbiamo assistito per due volte alla nomina di un nuovo sovrintendente incaricato che ha affiancato il suo predecessore – spiegano – ma in nessun caso tale situazione ha agevolato le condizioni di gestione né amministrativa né artistica, poiché nessuno dei due massimi dirigenti aveva la piena libertà di condurre il proprio operato». Auspicano inoltre che questa situazione non si verifichi più e che la nuova guida possa godere di totale autonomia gestionale sia in ambito artistico che amministrativo. Infine, ci tengono a sottolineare che la nuova nomina deve tenere conto di «comprovate capacità gestionali e un profilo di eccellenza in ambito culturale».


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