Dall’abbattimento del ponte di Kerch alla stretta sui diritti per i filorussi, il piano di Kiev in 12 punti per liberare la Crimea

Nel piano anticipato dal segretario del Consiglio per la sicurezza di Kiev, Oleksiy Danilov, è previsto anche il cambio del nome per la città di Sebastopoli

Rimuovere il ponte di Kerch, ridurre i diritti dei filorussi e cambiare nome a Sebastopoli. Sono questi alcuni dei passaggi principali del piano dell’Ucraina per liberare la Crimea, sotto occupazione dei russi. A darne notizia è Rbc-Ucraina che ha intervistato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza di Kiev, Oleksiy Danilov. Secondo quest’ultimo, sono in tutto 12 i passi importanti nel piano di riconquista del territorio annesso da Mosca nel 2014. Tra questi – che ha elencato in un post sul suo account Facebook – c’è l’idea di dare un nuovo nome a Sebastopoli, la cosiddetta «città della gloria russa», su cui deciderà il Parlamento di Kiev. «Forse si chiamerà Akhtiar», rivela Danilov. Ci sarà poi un meccanismo di valutazione per misurare il grado di coinvolgimento dei cittadini ucraini e residenti in Crimea per quanto riguarda il sostegno alle attività delle amministrazioni di occupazione. In ballo c’è una restrizione dei diritti civili, compreso anche il diritto di voto alle elezioni.


Via i russi, sì alla liberazione dei perseguitati ucraini

Il terzo punto della lista riguarda invece i dipendenti pubblici, i giudici, i pubblici ministeri, i funzionari delle forze dell’ordine e altre categorie di persone che in Crimea erano sul libro paga delle autorità ucraine, ma che hanno lavorato per le strutture di occupazione russa, a seguito dell’annessione della regione. «Se saranno riconosciute responsabilità, saranno privati della pensione o non potranno più lavorare per l’Ucraina», annuncia il segretario. Una parte del piano è dedicata ai cittadini della Federazione Russa che attualmente risiedono in Crimea dal 2014: «Devono lasciare immediatamente la penisola entro il periodo che sarà specificato da Kiev». Infine, a seguito della liberazione della Crimea, ogni cittadino ucraino perseguitato dal governo russo per motivi politici dal 2014 sarà rilasciato e risarcito dei danni morali.


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