Cosa sappiamo dell’esplosione sul ponte in Crimea. L’ira di Mosca: «Attacco ucraino guidato dai servizi segreti di Usa e Regno Unito» – Il video

L’azione, condotta con l’aiuto di droni di superficie, ha ucciso un uomo e una donna. Ricoverata in ospedale la figlia minorenne. Medvedev: «Distruggere i terroristi con metodi disumani»

Sarebbero stati due droni marini dell’esercito ucraino a provocare le esplosioni che la scorsa notte hanno danneggiato il ponte di Kerch in Crimea. A scriverlo è il canale Telegram filo-russo Grey Zone, che parla di «un attacco da parte di due sommergibili autonomi senza equipaggio» gestiti dal ministero della Difesa di Kiev. In mattinata, è arrivata la rivendicazione: «Tutti i dettagli dell’incidente sul ponte di Crimea della notte scorsa saranno rivelati dopo la vittoria dell’Ucraina sulla Russia. Nel frattempo, osserviamo con interesse come uno dei simboli del regime di Putin non sia riuscito ancora una volta a resistere agli attacchi», ha affermato il portavoce del Servizio di sicurezza civile ucraino Artem Dekhtyarenko. Il ponte, ha poi precisato il reparto dell’esercito di Kiev, «è stato attaccato con l’ausilio di droni di superficie. È stato difficile ma alla fine è stato fatto».


Le vittime e la conta dei danni

A rimanere coinvolta nell’attacco è stata una famiglia russa, che stava attraversando il ponte di Kerch proprio nel momento dell’esplosione. Delle tre persone che si trovavano a bordo del veicolo, due sono morte: il padre e la madre, entrambi originari della regione russa di Belgorod. La figlia minorenne è rimasta feria e le sue condizioni sono state valutate come moderate. La ragazza, a cui è stata diagnosticata una lesione craniocerebrale, è stata trasportata in elicottero in un ospedale russo. Per quanto riguarda i danni infrastrutturali, il ministero dei Trasporti di Mosca ha dichiarato che il fondo stradale è stato danneggiato sulle campate dal lato della Crimea. I supporti del ponte non sembrano aver subìto danni. In ogni caso, le autorità locali hanno disposto un’interruzione del traffico sul ponte di Kerch e hanno invitato gli automobilisti a utilizzare percorsi alternativi. In queste settimane, scrive il Guardian, il ponte è spesso trafficato a causa dei tanti russi che lo attraversano per andare in vacanza. Alcune immagini pubblicate sui social media mostrano come anche questa mattina sul ponte ci fosse una coda lunga alcuni chilometri.


Medvedev: «Distruggere i terroristi con metodi disumani»

Il ponte in Crimea era già stato colpito da un’esplosione lo scorso ottobre. Un attacco di cui l’Ucraina ha poi rivendicato la responsabilità. «Tutte le strutture illegali utilizzate per consegnare gli strumenti russi di sterminio di massa hanno necessariamente una vita breve. Indipendentemente dalla causa della distruzione», ha commentato oggi il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak a proposito dell’attacco della notte scorsa. L’esplosione sul ponte di Kerch ha suscitato una dura reazione da parte di Mosca, con Maria Zakharova – portavoce del ministero degli Esteri russo – che sul suo canale Telegram parla di un attacco che ha visto «la partecipazione diretta dei servizi segreti e dei politici statunitensi e britannici». Duro anche il commento di Dmitry Medvedev, che su Telegram scrive: «I terroristi sono degli insetti e vanno distrutti con metodi disumani perché capiscono solo il linguaggio della forza».

Interrotto l’accordo sul grano

Nel frattempo, Mosca ha confermato la fine dell’accordo sul grano. Ad annunciarlo, nel giorno in cui scade il patto tra Russia e Ucraina, è il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Purtroppo la parte relativa alla Russia in questo accordo sul Mar Nero non è stata finora attuata. Pertanto, il suo effetto è terminato», ha detto Peskov parlando con i giornalisti. Nelle scorse settimane, Mosca sosteneva che non fossero stati rimossi «gli ostacoli» alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. «Non appena la parte russa degli accordi sarà soddisfatta – ha aggiunto il portavoce del Cremlino – la Russia ritornerà immediatamente all’attuazione dell’accordo». L’accordo stipulato lo scorso anno a Istanbul da Kiev e Mosca prevede che le navi mercantili possano partire dai porti ucraini attraverso un corridoio non minato nel Mar Nero fino ai porti turchi, così da poter esportare il grano nel mondo e in particolare ai Paesi africani. Sulla posizione del Cremlino, precisa Peskov, non ha inciso l’attacco di questa mattina al ponte di Crimea. «Questi eventi non sono assolutamente correlati tra loro», ha assicurato il portavoce ai giornalisti.

Leggi anche: