L’Ucraina ammette per la prima volta di essere responsabile dell’attacco al ponte di Kerch in Crimea

La rivelazione in un post Telegram della vice ministra della difesa di Kiev: «Effettuato per interrompere la logistica dei russi»

L’Ucraina ammette per la prima volta la sua responsabilità nell’attacco dell’8 ottobre 2022 che fece saltare il Ponte di Kerch, che collega la Crimea a Kiev, con esplosivo portato da un camion bomba. A rivelarlo è un post su Telegram della vice ministra della difesa Hanna Maljar. In occasione del 500esimo giorno di invasione ha pubblicato un elenco delle azioni più importanti che ha svolto l’esercito di Kiev. E tra queste – secondo quanto riferisce Ansa – c’è anche l’attacco al ponte di Kerch: «273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi», si legge.


Le reazioni da Mosca: Kiev «regime terrorista»

Le reazioni da Mosca non tardano ad arrivare. Tramite un messaggio su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, definisce Kiev «un regime terrorista». «Ora hanno intrapreso un piano per ‘salvarsi’: colpire in modo pianificato la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il vertice della Nato dovrebbe dedicare attenzione primaria a questo tema; dopotutto, la stragrande maggioranza dei Paesi dell’Alleanza si troverebbe nella zona della sconfitta diretta», ha dichiarato riferendosi all’incubo di un eventuale disastro nucleare.


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