McDonald’s, cura dimagrante in arrivo. Dipendenti a casa per 3 giorni in attesa della comunicazione dell’azienda sui licenziamenti

La rivelazione del Wsj: uffici chiusi negli Usa fino al 5 aprile per la comunicazione di «decisioni cruciali relative ai ruoli e ai livelli di staff»

Prepararsi all’impatto. Sulla scia di molti altri colossi, del settore tech ma non solo, anche McDonald’s si appresta ad annunciare scelte dolorose sul fronte occupazionale. L’annuncio è atteso entro le prossime 48 ore, e la “sforbiciata”, a giudicare dai preparativi, non sarà lieve. L’azienda di Chicago ha comunicato infatti nei giorni scorsi che nei primi tre giorni di questa settimana – da oggi lunedì 3 aprile sino a mercoledì 5 – i suoi uffici americani saranno chiusi e inaccessibili a tutto il personale: un freeze al lavoro in presenza (degli uffici, non dei fast-food) finalizzato a comunicare i licenziamenti in arrivo mentre i dipendenti sono lontani dalla loro scrivania – a casa o in viaggio se precedentemente previsto. A rivelare la notizia è il Wall Street Journal, che dà conto del messaggio spedito la scorsa settimana a tutto il personale Usa dell’azienda: «Nella settimana del 3 aprile comunicheremo decisioni cruciali relative ai ruoli e ai livelli di staff all’interno dell’organizzazione». Un piano di ristrutturazione che prevedrà certamente tagli del personale, anche se non è dato sapere al momento di che entità. A gennaio l’azienda aveva anticipato che ad aprile sarebbe arrivato il momento di decisioni «difficili», ed il Ceo Chris Kempczinski aveva precisato che nell’ottica di generare risparmi «alcuni posti di lavoro saranno spostati oppure svaniranno». Secondo le ultime cifre rese note dall’azienda, McDonald’s impiega oggi nel complesso oltre 150mila persone in tutto il mondo – tra uffici e locali fast-food -, il 70% dei quali è dislocato al di fuori degli Stati Uniti.


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